FIRENZE – E’ iniziato oggi, 19 novembre 2024, a Firenze il processo con rito abbreviato per l’aggressione al Mandela Forum in cui perse la vita, l’11 aprile 2024, Antonio Morra. Due gli imputati, i facchini Ibrahimi Senad, italiano di origine kosovara, 48 anni accusato di omicidio preterintenzionale, e Cristian Corvo, fiorentino, 29 anni, imputato di lesioni pluriaggravate dalla minorata difesa e dal concorso di persona.
Nell’aula bunker di Santa Verdiana i familiari della vittima hanno chiesto di costituirsi parte civile e la citazione come responsabile civile della cooperativa esterna che si occupa del montaggio e smontaggio del palco al Mandela Forum prima e dopo i concerti. E’ la cooperativa per cui lavorano i due imputati. Il gip Fabio Gugliotta ha preannunciato l’affidamento di una perizia per accertare quale condotta abbia provocato il decesso di Morra. L’incarico sarà affidato al medico legale il prossimo 10 dicembre.
Morra aveva 47 anni e viveva a Pistoia, lavorando come operaio, con la moglie e tre figli. Quella sera andò al concerto dei Subsonica con la moglie. Al termine dello spettacolo, la coppia si fermò sulle scale esterne del Mandela Forum. Ricostruisce una parte dell’aggressione un video finito agli atti delle indagini. Morra, durante una discussione, fu circondato da un gruppo di operai, Senad gli arrivò alle spalle e lo colpì alla testa. Morra stava per cadere, hanno ricostruito le indagini della squadra mobile, quando sarebbe stato raggiunto da un altro cazzotto, che avrebbe sferrato Corvo.
Il consulente medico legale della Procura, ritiene che il pugno fatale sia stato il primo, senza tuttavia riuscire a determinare l’incidenza del secondo colpo. Per l’esperto nominato dagli avvocati Luca Maggiora e Lapo Bechelli, difensori di Ibrahimi Senad, il cazzotto sferrato da Corvo ha provocato solo la flessione dell’aorta. Due pareri diversi che hanno indotto il gip Gugliotta a disporre la perizia per la ricostruzione delle responsabilità.