“Il piano dei rifiuti è fermo e non decide niente, intanto la Toscana porta a giro o in discarica almeno un terzo dei rifiuti prodotti”
Firenze, 20 novembre 2024: “Se la Toscana è una delle Regioni con la Tari più alta d’Italia e la tariffa sta continuando ad aumentare, la responsabilità è principalmente in capo al Pd. La Regione è sostanzialmente ferma al 2017 in materia e il nuovo Piano rifiuti non decide in pratica niente. Conseguentemente la Toscana non si è dotata degli impianti necessari allo smaltimento ed è costretta a portare almeno un terzo dei rifiuti a giro (con costi economici) o in discarica (con costi ambientali). Inoltre è in estremo ritardo nei processi di aggregazione industriale che avrebbero prodotto forme di gestione più economiche.
La situazione del Piano rifiuti non è positiva perché dei 39 impianti emersi dal bando esplorativo regionale di novembre 2021, ne sono scaturiti soltanto 12 che non costituiscono nemmeno un elemento di novità nella gestione dei rifiuti visto che diversi afferiscono alla programmazione precedente. Poi gli impianti di nuova generazione, come i gassificatori, non sono stati realizzati e ne è stata addirittura interrotta la progettazione. La Toscana sconta quindi la mancanza di termovalorizzatori di ultima generazione che abbatterebbero il costo della tariffa: quello di Case Passerini non è stato voluto, quello di Livorno è chiuso e il gestore non ritiene economicamente sostenibile sistemarlo (occorrerebbero quasi 20 milioni), mentre all’impianto di Montale i 3 comuni soci della società proprietaria hanno autorizzato una proroga di soli 3 anni. In tutto questo il nuovo piano esclude la realizzazione di nuovi termovalorizzatori.
Tutte queste mancanze si scaricheranno presto sugli ATO, chiamati a fare in 180 giorni ciò che la politica del PD non è riuscita a fare in 10 anni.
Oltre alle questioni legate alla gestione dei rifiuti, c’è anche il problema che il processo di costituzione della Multiutility è fermo a causa delle diatribe interne al Pd. Ad oggi la società multiservizi non sta decollando e se rimane tutto fermo è difficile pensare che si possa risolvere la complessa situazione debitoria di Alia. Una Multiutility zoppa che non chiude la filiera del riciclo ed esclude l’acqua dal suo perimetro, rischia di non essere appetibile sul mercato azionario né finanziabile dalle banche” lo affermano il consigliere regionale di Fratelli d’Italia e vicepresidente della Commissione Ambiente Alessandro Capecchi e il capogruppo di Fratelli d'Italia nel Consiglio regionale toscano Vittorio Fantozzi.
Fonte: FDI