Doppia sorpresa nelle elezioni in Romania, che ha registrato un’affluenza al voto non trascurabile, compresa quella nei seggi all’estero, Toscana compresa: i risultati finali ufficiali relativi al primo turno delle elezioni presidenziali di ieri confermano l’affermazione a sorpresa di Calin Georgescu, esponente di estrema destra, sovranista e filorusso, praticamente sconosciuto fino all’annuncio della sua candidatura, che al ballottaggio dell’8 dicembre affronterà Elena Lasconi, leader del partito di centrodestra Usr, giornalista e sindaca della località di Campulung.
Contrariamente a tutti i sondaggi e i pronostici della vigilia, è fuori dai giochi il premier socialdemocratico e filoeuropeista Marcel Ciolacu, dato da tutti come vincitore al primo turno, che è invece giunto terzo, superato per pochi voti da Lasconi.
Il primo ministro rumeno Marcel Ciolacu ha annunciato le sue dimissioni da leader del Partito socialdemocratico (PSD), dopo aver perso al primo turno delle elezioni presidenziali di ieri e a una settimana dalle elezioni generali. Ciolacu è arrivato terzo al primo turno delle elezioni presidenziali di ieri, con il 19,5% dei voti, dietro all’ultranazionalista filorusso Calin Georgescu (22,9%) e all’esponente della destra Elena Lasconi (19,17), che si sfideranno al secondo e ultimo turno l’8 dicembre.
Ciolacu ha inoltre annunciato che non si candiderà per nessuna posizione alle prossime elezioni. Lo riporta il quotidiano Adevarul. “Vorrei fare i complimenti a chi si è qualificato, secondo il voto rumeno, al 2° turno. Ho scritto anche alla signora Lasconi, l’ho chiamata, le ho anche scritto, le ho fatto i complimenti, come è normale”, ha affermato Ciolacu, “ieri sera ho presentato le mie dimissioni al segretario generale, oggi ho convocato un consiglio politico nazionale e resterò con i miei colleghi fino al ballottaggio”. “Le dimissioni sono un atto unilaterale”, ha precisato, “non mi candiderò per nessuna carica alle prossime elezioni”.
Il primo ministro uscente ha dichiarato che rimarrà alla guida del partito fino a dopo le elezioni parlamentari di domenica 1 dicembre 2024. Il PSD governa attualmente in una grande coalizione con il partito liberal-conservatore PNL. E’ la prima volta che il PSD non riesce a piazzare il proprio candidato al secondo turno delle elezioni presidenziali dalla caduta della dittatura comunista in Romania nel 1989.
Come ha riferito la commissione elettorale centrale a Bucarest, a Georgescu è andato il 22,9% dei voti, Lasconi ha ottenuto il 19,18%, un dato di pochissimo superiore al 19,15% di Ciolacu. La differenza è stata di circa 2.500 voti. Quarto, a sorpresa, con il 13,9%, è risultato George Simion, anch’egli su posizioni di estrema destra e filorusse, leader del partito sovranista Aur, che i sondaggi davano invece in netta ascesa e probabile sfidante di Ciolacu al secondo turno. Ma entrambi sono usciti clamorosamente di scena.
In quinta posizione è risultato l’ex premier liberale Nicolae Ciuca, che ha ottenuto l’8,8% delle preferenze. Ciolacu ha annunciato le sue dimissioni dalla presidenza del Partito socialdemocratico (Psd), si è felicitato con Lasconi e ha fatto sapere che non impugnerà in alcun modo i risultati della consultazione. L’affluenza è risultata in ripresa al 52,55%, oltre quattro punti in più rispetto al 48% registrato al primo turno delle precedenti presidenziali del 2019.