Ricorrono oggi, 28 novembre i 100 anni di uno dei più grandi operisti italiani.
Le opere più famose di Puccini, a cui ancora oggi si assiste nei maggiori teatri del mondo, sono LABohème del 1896; Tosca del 1900, Madama Butterfly del 1904 e Turandot (1924), quet’ultima non terminata a causa proprio della sua scomparsa.
Abbiamo voluto ricordare la figura di Puccini provando a scoprire di lui qualcosa che non tutti sanno, un profilo inedito, una parte della sua vita meno nota.
Ecco un contributo di Alessandro Vittorio Sorani
“La modernità di Puccini non risiede solo nel suo talento artistico, ma anche nella sua capacità di leggere e interpretare il suo tempo, di essere un artista a tutto tondo, capace di utilizzare la propria notorietà e autorevolezza per accrescere l’interesse attorno al suo personaggio.
Puccini è stato a tutti gli effetti uno dei primi testimonial italiani a livello globale, un artista la cui notorietà veniva prestata (e a caro prezzo) alle più importanti imprese del tempo.
È il 1882 quando nasce la figura del testimonial, e il primo non è niente di meno che Oscar Wilde. In Italia le reclame arrivano un po’ più tardi, agli inizi del Novecento, quando cominciano a comparire i primi manifesti pubblicitari realizzati da artisti. La pubblicità diventa arte e al tempo stesso cerca gli artisti, cerca i nomi noti per abbinare un prodotto a un nome. È agli inizi del secolo scorso che si scopre la capacità transitiva di persuasione: il mio prodotto diventa autorevole se utilizzato da persone autorevoli.
Puccini e la sua notorietà non potevano mancare. Il debutto del compositore toscano nel mondo pubblicitario avviene sulle pagine dell’Illustrazione italiana del 13 luglio 1902. Un’ode in rima per esaltare le caratteristiche del dentifricio Odol.
Da quel momento in poi si susseguono tante attività promozionali. Nel 1903 partecipa a una campagna promozionale della Gramophone Company, mentre due anni dopo, nel corso della sua prima tournee internazionale, la stampa argentina fece dell’ironia sui cachet del compositore, citando anche le campagne sudamericane per la promozione della saponetta profumata Jabon curativo de reuter e per il liquore Evandrina. Sempre lo stesso anno vengono usati a fini pubblicitari i suoi ringraziamenti per l’invio di una fornitura dell’acqua di Nocera Umbra. Due anni dopo, nel 1907, autorizza l’uso della sua immagine per promuovere i pianoforti Knabe.
Ma una delle più note pubblicità che vede Puccini come testimonial protagonista è quella della penna Parker, a cui Puccini, nel 1917, dedica un’accurata e benevola descrizione e il cui volto compare chiaro nelle pubblicità ad uso stampa.
Una lunga carrellata che ci fa capire la profonda modernità del Puccini uomo e al tempo stesso il fatto che quelli che oggi chiamiamo testimonial non sono affatto figure nuove, frutto dei nostri tempi, ma rappresentano un ruolo che ha forti radici nel tempo.
Puccini è stato un testimonial a tutti gli effetti, non c’è niente da condannare né niente di nobile in questo suo ruolo, solo la intraprendente capacità di saper leggere il proprio tempo e di comprendere che l’abbinamento tra arte e commercio non poteva che rendere, sia in termini economici che di visibilità.”
