FIRENZE – Svastiche nell’auditorium Adone Zoli, al palazzo di giustizia di Firenze. E’ accaduto la scorsa settimana, durante un convegno nell’auditorium che ospita eventi per gli avvocati ed esperti in materie giuridiche. In particolare gli incontri si sono svolti uno martedì e uno giovedì scorsi.
“Vergogna. Sembra impossibile eppure è accaduto – commenta il presidente dell’Ordine degli avvocati Sergio Paparo -. Nella nostra comunità, di persone adulte, consapevoli, che non svolgono una professione qualsiasi, che si battono per i diritti di tutti, c’è chi è capace di fare questi gesti. Di nuovo, come se la storia non avesse lasciato segni. Proviamo pena per chi l’ha fatto, davvero pena. Chiunque sia stato non merita di sedere in questo luogo, né di considerarsi un nostro collega”.
A scoprire le svastiche disegnate su due sedie sono stati venerdì scorso gli addetti alle pulizie. Non è escluso che il Consiglio dell’ordine decida di presentare una denuncia per apologia di reato.
La Fondazione Formazione Forense ha protestato con questa nota: “L’imbrattamento di due poltroncine dell’Auditorium Adone Zoli con il simbolo della svastica nazista è un fatto gravissimo, che va esecrato con fermezza. “L’azione di un cretino”, penserà qualcuno: ma quel gesto non può essere derubricato al
fatto stupido di una persona stupida.
L’auditorium Zoli è ił luogo ove si svolge la vita istituzionale e culturale della comunità degli
avvocati fiorentini; è il luogo dove la Fondazione per la Formazione Forense svolge la
propria opera di aggiornamento e formazione degli avvocati, dove la Scuola Forense della
Fondazione prepara i giovani praticanti per farne avvocati consapevoli del compito, anche
di testimonianza culturale, che li attende; è il luogo ove i novelli avvocati pronunciano
l’impegno solenne di”osservare con lealtà, onore e diligenza i doveri della professione di
avvocato”.
Adone Zoli presiedette la prima adunanza dell’Ordine degli avvocati ricostituito dopo la
liberazione della Città, quella in cui furono anzitutto annullati i “provvedimenti che si
basavano su principi ripugnanti alla coscienza e al Diritto”, con la “immediata reiscrizione
negli Albi dei Colleghi cancellati per motivi razziali” e la sospensione di quelle persone “la
cui presenza nella Classe degli Avvocati sarebbe intollerabile… per aver calpestato senza
ritegno la libertà e il diritto”.
Chi ha sfregiato quel luogo, con il simbolo odioso adoperato da quanti hanno teorizzato la
superiorità della razza e in nome di essa hanno sterminato milioni di persone, ha sfregiato
ciascuno di noi e – come ha già scritto l’Ordine – è indegno di sedervi e di appartenere alla
Comunità degli avvocati fiorentini.”