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CYBER DEFENCE: CONCLUSA L’ESERCITAZIONE CYBER EAGLE 2024

CYBER DEFENCE: CONCLUSA L’ESERCITAZIONE CYBER EAGLE 2024

Si è conclusa negli scorsi giorni Cyber Eagle 2024, la grande esercitazione di cyber defence dell’Aeronautica Militare in collaborazione con Deas S.p.A. (Difesa e Analisi Sistemi), società italiana leader nella sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici.

L’esercitazione è stata avviata per continuare sul percorso intrapreso da oltre un decennio per accrescere la consapevolezza, a tutti i livelli della Forza Armata, sulla minaccia cibernetica e testare in modo sempre più esteso la capacità di reagire nel modo più tempestivo ed efficace possibile a realistici tentativi di intrusione su reti e sistemi di Forza Armata, anche avvalendosi di strumenti basati su tecnologie innovative quali intelligenza artificiale e super calcolo. In tutto oltre tre mesi continuativi di attività, migliaia di terabyte di dati analizzati, 150 operatori specializzati – militari e civili – impegnati in diversi scenari simulati di attacchi e difesa cibernetica.

I risultati dell’esercitazione, che mirano anche a mettere in campo soluzioni da validare e far evolvere nelle prossime esercitazioni, sono stati illustrati ieri, lunedì 2 dicembre 2024, a Roma, presso il Reparto Sistemi Informativi Automatizzati (Re.S.I.A.) dell’Aeronautica Militare, che ne ha curato la fase progettuale e l’esecuzione, alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, di numerose autorità militari e rappresentanti di aziende del settore.

“Non possiamo mai fermarci, dobbiamo essere preparati alle sfide e alle minacce degli attuali scenari globali”, le parole del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti. “L’obiettivo principale di queste esercitazioni è lavorare sulla cultura cyber del personale, soprattutto di quello non addetto in modo esclusivo al settore informatico, che in modo non consapevole può compromettere la sicurezza delle operazioni e dei reparti. Le tecnologie comunemente utilizzate da tutti noi per comunicare, ad esempio, possono diventare delle minacce, dei punti deboli del sistema. Ben vengano quindi questo genere di attività e queste sinergie con il mondo esterno dell’industria e della ricerca, con l’auspicio possano allargarsi anche al di fuori della singola forza armata e che possano essere anche da stimolo e spunto di riflessione per i decisori su come mitigare alcune aree di rischio e migliorare le capacità di difendersi da questo tipo di minacce, contro le quali l’arma più importante rimane la conoscenza e la preparazione”.

Quattro i Reparti coinvolti in prima linea nei tre mesi di esercitazione: 4ª Brigata Telecomunicazioni e sistemi per la Difesa aerea e l’assistenza al volo, 36° Stormo Caccia, ReSIA (Reparto Sistemi Informativi Automatizzati) e ReGISCC (Reparto Gestione ed Innovazione Sistemi Comando e Controllo). Per la prima volta, con il supporto del Reparto Generale Sicurezza dello Stato Maggiore Aeronautica per gli aspetti di sicurezza legati all’incidente informatico sulle reti AM, è stata messa alla prova tutta l’infostruttura reale della Forza Armata, un approccio innovativo e coraggioso che ha caratterizzato questa edizione, la decima da quando nel 2015 la Forza Armata ha avviato questo progetto di addestramento e formazione avanzata del personale divenuto un modello di partenariato pubblico-privato.

Dopo un’analisi preventiva delle possibili esposizioni critiche sulle fonti aperte, due team misti contrapposti hanno operato in maniera sinergica su diversi scenari esercitativi: un Red Team ha avuto il compito di simulare il comportamento di un attore malevolo al fine di identificare vulnerabilità dei sistemi informatici e cibernetici non classificati in uso mentre un Blu Team ha operato in modo trasversale per rilevare tali minacce e reagire in modo tempestivo ed efficace.

Nell’esercitazione è stata coinvolta per la prima volta una importante componente operativa della Forza Armata, al fine testarne la capacità di difesa da attacchi di tipo cibernetico, ovvero il sistema radar mobile DADR (Deployable Air Defence Radar) della 4ª Brigata Telecomunicazioni e sistemi per la Difesa aerea e l’assistenza al volo di Borgo Piave (LT), una tipologia di apparati che la Forza Armata utilizza per implementare capacità di comando e controllo lontano dalle basi stanziali in caso di operazioni o esercitazioni complesse.

Fonte: Headline

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