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Agenzia delle Entrate: Ruffini si dimette. “Lascio ma non scendo in campo

Agenzia delle Entrate: Ruffini si dimette. “Lascio ma non scendo in campo

ROMA – Terremoto all’Agenzia delle Entrate. Il direttore Ernesto Maria Ruffini ha annunciato le sue dimissioni dopo quasi 5 anni alla guida dell’Agenzia delle Entrate. Ruffini è stato al centro di una disputa sorta per le lettere inviate per sollecitare l’adesione al concordato preventivo biennale e rinfocolata dal malumore per il suo attivismo politico. Ma il passo indietro non spegne le polemiche, anzi.

E’ stato lo stesso Ruffini, in un’intervista al Corriere della Sera, a spiegare di aver preannunciato la sua decisione al ministro Giancarlo Giorgetti in settimana. “Non era mai successo di vedere pubblici funzionari additati come estorsori di un pizzo di Stato. Mi sono dimesso”. “Non scendo in campo – dice Riffini commentando l’ipotesi di un ruolo di ‘federatore’ dell’area centrista dell’opposizione – ma rivendico il diritto di parlare”. Dimettersi, sottolinea Ruffini, “è l’unico modo per rimanere me stesso”. E ancora: “Il mio mandato era comunque in scadenza fra un anno. Torno a fare l’avvocato, che è una bellissima professione. Rimango con le mie idee e i miei ideali. E difendo il diritto e la libertà di parlare di bene comune e senso civico. Per me oltre che un diritto è un dovere di tutti”.

Ruffini figlio dell’ex esponente e ministro Dc Attilio, era stato chiamato alla guida dell’allora Equitalia nel 2015 da Matteo Renzi, poi nel 2017 al vertice dell’Agenzia delle Entrate e riscossione da Paolo Gentiloni, fino al 2018, e di nuovo nello stesso ruolo a gennaio 2020, con Giuseppe Conte a Palazzo Chigi. “In tutti questi anni non mi era mai accaduto, è stata fatta persino una descrizione caricaturale del ruolo di Direttore dell’Agenzia, come se combattere l’evasione fosse una scelta di parte e addirittura qualcosa di cui vergognarsi. Se le cose stanno così, mi sono detto, che senso ha rimanere?”.

L’affondo più secco arriva dalla Lega, che con Matteo Salvini è stata tra i principali critici di questi ultimi giorni. “La lotta all’evasione fiscale è giusta e non a caso negli ultimi anni sono state recuperate cifre record, ma un conto è contrastare chi non vuole pagare le tasse e un altro è vessare, intimidire e minacciare i contribuenti che hanno rispettato le regole con le oltre 3 milioni di lettere inviate sotto Natale. A Ruffini auguriamo le migliori fortune, ma ben lontano dai portafogli degli italiani”, è la nota della Lega, che nulla concede.

Mentre dal partito della premier il minitro Luca Ciriani osserva che “Se si sentiva a disagio con il governo e pensa di dover fare una scelta politica è giusto, legittimo e assolutamente opportuno che si dimetta”. Maurizio Lupi, presidente di Noi Moderati, si dice invece “profondamente dispiaciuto” per le dimissioni di Ruffini, e “la campagna stampa che l’ha indotto a questo gesto ci deve far riflettere”. I sindacati di settore esprimono invece “forte preoccupazione” per la scelta di Ruffini, chiedendo di assicurare per tutti i dipendenti Ader “serene condizioni lavorative per consentire di continuare a realizzare l’obiettivo” della lotta all’evasione fiscale.

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