![Telecamere in Ztl](https://i0.wp.com/www.firenzepost.it/wp-content/uploads/2014/05/telecamere-ztl2.jpg?resize=604%2C452&ssl=1)
FIRENZE – A Firenze “per lo Scudo verde di vergogna hanno scelto la data giusta, l’1 aprile…., e i fiorentini dormono, svegliandosi solo dopo aver ricevuto una decina di multe oppure trovarsi a percorrere chilometri inutili a fianco delle aree investite dallo Scudo verde”.
Lo afferma l’associazione nazionale Coordinamento Camperisti con una nota firmata dal presidente Pierluigi Ciolli, riguardo alla data dell’1 aprile annunciata dal Comune di Firenze per accendere le 77 telecamere di vigilanza sui veicoli nell’abitato del capoluogo toscano. Ciolli, ironizzando sulla data da ‘pesce d’aprile’ per l’entrata in vigore dello Scudo Verde, riferisce che il Coordinamento Camperisti ha “provato ad attraversare Firenze da piazza Poggi a Careggi: prima percorrendo i viali di circonvallazione e poi percorrendo altre strade, per scansare i blocchi del traffico”.
“In seguito – prosegue -, abbiamo provato a raggiungere una destinazione parallela ai viali di circonvallazione rispettando il blocco permanente”. Quindi, conclude, “i risultati” di queste prove “ci confermano che abbiamo percorso molti più chilometri, attivando le seguenti conseguenze: più carburante bruciato, più consumo degli pneumatici, più inquinamento atmosferico e acustico, più aumento dei flussi di traffico e, quindi, aumento della possibilità di incidenti stradali, più perdita di tempo e denaro per l’utente della strada, più spesa per la Pubblica Amministrazione (prelevata dalle tasse pagate dai cittadini) per l’acquisto e l’installazione delle numerosissime segnaletiche stradali verticali, più compiti per gli agenti della polizia municipale già gravati di innumerevoli mansioni”.
Riguardo ai “blocchi permanenti del traffico per classe ambientale”, il Coordinamento Camperisti ribadisce che sono “decisioni sbagliate, illegittime, irragionevoli e dannose in contesti emotivi indotti per far acquistare nuovi autoveicoli anche a coloro che possiedono un veicolo che ha passato la revisione”, “è bene ricordare che i veicoli che superano la revisione hanno il diritto di circolare liberamente perché rispettano la tutela dell’ambiente e oltretutto sono acquistati con grossi sacrifici”.
Al contrario, sottolinea la stessa nota, “la produzione dei veicoli elettrici è devastante per i seguenti motivi: costringe a rottamare un veicolo che ha superato la revisione; l’energia elettrica per la ricarica delle batterie è prodotta da centrali termoelettriche, quindi, l’inquinamento è solo delocalizzato; la costruzione di una batteria agli ioni di litio comporta enormi scavi a cielo aperto. Per ciascun kWh dell’accumulatore, sono emessi dai 150 ai 200 kg di Co2 nell’ambiente, e per estrarre il litio, in alcune aree di scavi l’utilizzo fino al 65% dell’acqua disponibile porta alla migrazione dei coltivatori; le batterie, dopo ogni ricarica, riducono la loro autonomia fino a dover essere sostituite, questo perché, in teoria dovrebbero avere una vita di otto anni ma chi è alla guida durante un viaggio non accetta di dover trovare una colonnina libera e fermarsi per più ricariche oppure aspettare tantissimo per raggiungere il 100% di ricarica; quasi la metà di tutte le batterie viene smaltita in inceneritori o in discariche; la circolazione dei veicoli elettrici produce ugualmente il rialzo delle polveri e il rilascio sulle strade delle usure dei pneumatici”.