FIRENZE – Secondo e ultimo spettacolo, al Teatro del Maggio (Piazza Vittorio Gui) con Les Ballets de Monte-Carlo: è la volta diLAC da Il lago dei cigni Pëtr Il’ič Čajkovskij, in scena con l’aggiunta di musiche di Bertrand Maillot giovedì 16 e venerdì 17 gennaio alle 20 e sabato 18 alle 15.30; Garrett Keast guida l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino; la coreografia è di Jean-Christophe Maillot; le scene sono curate da Ernest Pignon-Ernest e i costumi da Philippe Guillotel. Le luci sono di Jean-Christophe Maillot e Samuel Thery; la drammaturgia è di Jean-Christophe Maillot e Jean Rouaud.
Alternandosi nelle recite, Matèj Urban e Alvaro Prieto interpretano Il Re; Laura Tisserand è La Regina; Sua Maestà la Notte è interpretata da Mimoza Koike e Marianna Barabas; Jérôme Tisserand e Jaeyong An vestono i panni de Il Principe; Lou Beyne e Juliette Klein sono Il Cigno Bianco e Lydia Wellington e Ashley Krauhaus sono Il Cigno Nero. Il Confidente del Principe è Simone Tribuna / Daniele Delvecchio; Gli Arcangeli delle Tenebre sono Jaat Benoot / Alessio Scognamiglio e Lennart Radtke / Koen Havenith. Katrin Schrader e Victoria Ananyan sono Le Vanitose; Elena Marzano è La falsa Indifferente; Le Libertine sono Anissa Bruley / Ashley Krauhaus e Kathryn McDonald / Ekaterina Mamrenko; Portia Adams e Victoria Ananyan sono La Divoratrice.
Lo spettacolo, che si lega al Roméo et Juliette appena andato in scena, si basa sul concetto che il pubblico spesso ricorda il balletto de Il lago dei cigni per il suo formidabile II atto, un vero monumento del repertorio classico immediatamente identificabile per la coreografia bianca e la celeberrima partitura di Pëtr Il’ič Čajkovskij; la trama stessa dell’opera sembra essere ‘svanita’ al suo interno. Da questo punto di vista si può considerare il secondo atto de Il lago dei cigni come uno dei primi esempi di balletto astratto, da contemplare senza dare troppo peso alla trama e a ciò che essa intende raccontare. Allo spettatore dunque non si chiede di analizzare, ma solo di godere della pura estetica del Lago e della bellezza di un movimento che basta a sé stesso. LAC di Maillot mette nuovamente al centro dello spettacolo la narrazione; il coreografo sceglie di tornare al passato, ai tormenti propri della storia che è direttamente legata alle nostre paure infantili, ai terrori notturni. Queste esperienze sepolte nel profondo della nostra memoria, vengono qui risvegliate e inserite in un contesto familiare nel quale l’odio degli adulti riesce a sopraffare la benevolenza dei genitori. Il passaggio dallo stato animale a quello umano attraversa l’intera opera e ci interroga sulla nostra stessa natura. Jean-Christophe Maillot fa dunque rivivere i tormenti di una storia legata ai nostri incubi. Queste esperienze sepolte vengono resuscitate e combinate su uno sfondo familiare machiavellico usato per presentare un balletto marcato dai contrasti. Il cambiamento da animale a essere umano pervade l’intera vicenda e mette in discussione la nostra stessa natura.
Sotto la presidenza di S.A.R. la Princesse de Hanovre
Durata 2 ore e 5 minuti circa
Biglietti da 15 a 90 euro in vendita anche direttamente sul sito del teatro.