FIRENZE – La ‘bomba d’acqua’ su Firenze, circa 45-50 millimetri di pioggia in tre ore, si è abbattuta dalle 8 del mattino di martedì 28 gennaio 2025. Pioggia violenta, vento, con allagamenti di strade e rami crollati. Un automobilista è stato estratto con l’intervento dei vigili del fuoco dal sottopasso di via Mariti.
Ripercussioni sulla viabilità, bloccata la tramvia, disagi alla circolazione ferroviaria tra le stazioni di Campo di Marte e Statuto. Nessun problema per l’Arno, gli affluenti hanno però raggiunto il primo livello di guardia: tra questi il Mugnone.
Allagamenti in alcuni licei fiorentini, mentre alle Cascine i fiaccherai hanno presidiato le stalle coi loro cavalli, preoccupati perché stava salendo il livello della piena del Fosso Macinante.
La sindaca Sara Funaro ha invitato alla cautela negli spostamenti, poi la situazione è tornata gradualmente alla normalità nella mattinata.
Disagi e frane nella provincia. Sieve e Bisenzio hanno superato il livello di guardia, a Vaglia è esondato il torrente Calza ostruendo la Ss65 della Futa. In Alto Mugello, a Marradi, sono piovuti 60 mm in tre ore, con il Lamone che ha toccato i 2,68 metri, per poi iniziare a calare; circolazione dei treni sospesa da e per Faenza (Ravenna).
Il presidente della Toscana Eugenio Giani ha parlato di “mattinata difficile, ma il sistema ha retto”, sottolineando “la necessità di continuare a investire in resilienza territoriale per affrontare eventi meteorologici estremi che stanno diventando la normalità”.
PALAZZO VECCHIO – Sotto attacco dall’opposizione di Centrodestra, la giunta comunale si è difesa così: “Firenze è stata interessata da un evento meteorologico straordinario, imprevisto e imprevedibile”. I tre aggettivi li mette in fila l’assessora alla Protezione civile, Laura Sparavigna.
Per Firenze, ribadisce quanto già segnalato dal Comune, “era stato annunciato il codice verde e non erano quindi ipotizzati fenomeni intensi e pericolosi”. Invece, “quella che sembrava una giornata di pioggia normale si è trasformata in un evento di gravità eccezionale vista la quantità di acqua precipitata”.
Stamattina, quindi, “non appena i tecnici della nostra sala operativa si sono resi conto della portata dell’emergenza abbiamo immediatamente attivato l’unità di crisi e allertato le nostre squadre che sono intervenute per monitorare a vista i torrenti Mugnone e Terzolle. Per questo “voglio ringraziare i tecnici e i volontari della protezione civile che dalle prime ore del mattino si sono prodigati per fronteggiare l’emergenza”.