Perfino un fine dicitore come Massimo Gramellini, corsivista del “Corriere della Sera”, spesso indulgente anche con i politici, ha storto la bocca per l’assenza di Jannik Sinner, oggi 29 gennaio 2025, al Quirinale. Il presidente, Sergio Mattarella, anche appassionato dello sport della racchetta ha incontrato il presidente della Federazione Italiana tennis e Padel, Angelo Binaghi, insieme ai protagonisti dei trionfi in Coppa Davis e in Billie Jean King Cup dello scorso novembre a Malaga, guidati dai capitani Filippo Volandri e Tathiana Garbin. Non c’era Jannik: secondo me con ragione. Ha vissuto momenti di tensione altissima a Melbourne. Ha fatto ricorso a tutte le sue risorse interiori per continuare a giocare e a vincere. Ha bisogno di tranquillità, riposo. Ha bisogno di staccare: una visita al Quirinale, fra telecamere e riflettori gli avrebbe provocato nuove tensioni. Quindi va bene così.
“Abbiamo fatto tanto anche grazie a quel ragazzo alto altoatesino”, ha detto Matteo Berretini sorridendo. E senza nominarlo. Così, nelle sale della presidenza della Repubblica è stata festeggiata una doppietta storica per l’Italia, che mai nello stesso anno aveva trionfato in entrambe le competizioni a squadre. Alla celebrazione erano presenti anche il ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi, il presidente del Coni Giovanni Malagò, il segretario generale Carlo Mornati, il presidente di Sport e Salute Marco Mezzaroma e l’ad Diego Nepi Molineris, oltre al presidente della Federazione Internazionale Padel, Luigi Carraro.
E’ stata l’occasione per celebrare il 2024 d’oro del tennis italiano, che ha festeggiato anche il primo oro olimpico della sua storia grazie alla coppia formata da Sara Errani e Jasmine Paolini. Senza dimenticare il bronzo di Lorenzo Musetti, prima medaglia azzurra valida per il medagliere a cinque cerchi nel tennis dal 1924.
“Benvenuti al Quirinale e, quest’anno, sono davvero lieto di poter dire benvenute al Quirinale!”. Ha iniziato così Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il suo discorso nella cerimonia nella Sala degli Specchi. ”E’ stato un anno di grandi successi – ha sottolineato Mattarella a proposito del 2024 -. E non è che celebriamo noi questi successi che sono stati ampiamente celebrati dai nostri concittadini con l’entusiasmo con cui vi hanno seguito, con la partecipazione che hanno manifestato. Ma qui sottolineiamo questa stagione straordinaria: la Coppa Davis vinta per il secondo anno consecutivo. Diceva il presidente Binaghi che è a tre piani, quindi si attende la terza vittoria anche se non è indispensabile subito”.
Sinner? Nessuna citazione quando il Capo dello Stato si sofferma sulla vittoria della Coppa Davis, salutando gli atleti presenti, senza però ricordare Jannik Sinner, che pure ha giocato gli incontri della fase finale, trovando il modo invece per congratularsi anche con Lorenzo Sonego, non inserito nella rappresentativa che ha giocato la Davis, ma protagonista anche lui in Australia.
L’ha fatto Abodi, il nome di Sinner: “Se è uno sgarbo istituzionale la sua assenza? No, ci mancherebbe. Abbiamo un presidente di tale livello che ha capito benissimo quali sono i problemi”.
Matteo Berrettini ha sottolineato “l’emozione grandissima, l’anno scorso ero qui in vesti diverse ed ho trovato grazie a loro l’ispirazione per tornare e ripotare questa grande Coppa. Le emozioni sono tante ma la più grande è felicità. Grazie alla mia famiglia sono uscito da un momento difficile di infortuni. La coppa Davis e la Billie Jean Jing Cup sono competizioni lunghe ma abbiamo la fortuna di avere una squadra molto lunga, e c’è un ragazzo altoatesino che ci ha aiutato un pochino… e grazie a tutti siamo riusciti a riportare il trofeo al Quirinale”.
Mentre Jasmine Paolini ha evidenziato “l’onore e il privilegio, siamo qui al Quirinale, ha riunito la famiglia del tennis azzurro, abbiamo condiviso due traguardi straordinari, è stato un momento storico per tennis italiano e per la storia del nostro Paese, successi che si ottengono quando si lavora insieme. Lo sport ci ha insegnato a non arrenderci mai. Abbiamo superato le difficoltà insieme, ognuno ha dato il suo contributo”.
E allora? La compostezza dei compagni di e delle compagne di squadra di Jannik ha superato sussurri e polemiche. Con buona pace anche del “censore” Gramellini.