
PISA – L’uomo accusato di aver punto con una siringa almeno due studentesse in altrettanti distinti episodi avvenuti a Pisa a gennaio scorso è finito agli arresti domiciliari. Era stato individuato quale presunto responsabile dei due episodi e indagato per lesioni.
Adesso per l’uomo è scattata anche la misura restrittiva e l’accusa contestata sarebbe quella di violenza sessuale: le azioni di cui è accusato sarebbero state configurate dagli inquirenti come aggressioni sessuali. Le indagini, condotte dalla polizia, si concentrarono sui sex offenders già noti alle forze dell’ordine. L’indagato lavora nell’ambito di un percorso rieducativo dopo la detenzione in carcere: è stato condannato per l’omicidio di un’amica, avvenuto nel 2009, che aveva respinto le sue avances.
Sono tre gli episodi di violenza sessuale contestati all’uomo arrestato stamattina, 16 aprile 2025, dalla squadra mobile di Pisa in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari richiesta dalla procura e disposta dal gip. L’uomo, che da qualche mese aveva finito di scontare una pena a 16 anni di reclusione per avere ucciso un’amica nel 2009, è ora agli arresti nella sua abitazione a Volterra (Pisa). E’ quanto rende noto la procura pisana.
Le indagini sono partite a inizio anno dopo la denuncia di due giovani, rispettivamente di 23 e 21 anni, che tra il 18 e il 19 gennaio scorsi, mentre passeggiavano, furono punte ai glutei da un ago da siringa nel centro di Pisa. In particolare le giovani avevano riferito di essere state punte da un uomo di mezza età incappucciato. Le indagini della polizia hanno permesso di ricollegare quegli eventi a un caso analogo avvenuto il 14 settembre dello scorso anno: a essere punta allora una trentenne. L’indagato è stato anche riconosciuto da una delle vittime che aveva visto l’uomo in volto.
Già alla fine di gennaio l’arrestato era stato sottoposto a perquisizione domiciliare al termine della quale furono sequestrati un ago da siringa nascosto sotto al letto e abiti che per l’accusa sarebbero stati quelli indossati durante le aggressioni. Inoltre, sui suoi dispositivi informatici sono state trovate fotografie scattate a ignare giovani passanti all’altezza dei glutei, ma anche tracce di alcune ricerche, fatte dall’uomo sul web e contattando sconosciuti sui social network, circa il modo di eseguire punture con modalità non dolorose, oltre a un vasto materiale pornografico. Tutti elementi che hanno spinto la procura a individuare un movente sessuale per le azioni compiute e a richiedere una misura cautelare per violenza sessuale.