FIRENZE – Uccisione, maltrattamento, abbandono: è la classifica dei reati contro gli animali secondo il rapporto zoomafie della Lav, fondato sui dati ottenuti da un campione pari al 75% di tutte le Procure della Repubblica d’Italia. Nel 2023 in Toscana sono stati registrati almeno 322 fascicoli di procedimenti penali per reati a danno di animali, (circa il 3,72% di quelli nazionali), con un tasso di 8,6 procedimenti ogni 100.000 abitanti; con almeno 153 indagati (circa il 3,22% di quelli nazionali), con un tasso di 4,09 indagati ogni 100.000 abitanti.
Per la Toscana, si spiega in una nota, le risposte sono arrivate da sei Procure su undici. Confrontando i dati 2023, rispetto al 2022, si riscontra una diminuzione del -9% dei procedimenti penali per reati a danno di animali e del -11,04% del numero degli indagati. Nel dettaglio, dal rapporto emerge che ad Arezzo è stato registrato un totale di 93 procedimenti con 18 indagati; a Firenze 88 procedimenti con 46 indagati, a Livorno 50 procedimenti con 26 indagati, a Lucca 69 procedimenti con 37 indagati e a Pistoia 22 procedimenti con 22 indagati.
Tra i reati contestati combattimenti tra animali, corse clandestine di cavalli, traffico di cuccioli, truffe nell’ippica, business illegale dei canili, contrabbando di fauna e bracconaggio organizzato, macellazioni clandestine, pesca di frodo e illegalità nel comparto ittico, uso di animali a scopo intimidatorio o per lo spaccio di droga. Ciro Troiano, criminologo, responsabile dell’osservatorio Zoomafia Lav spiega che “in Toscana, i riscontri investigativi degli ultimi anni hanno confermato la presenza di diversi filoni delle attività zoomafiose, come i combattimenti tra cani o il traffico di cuccioli.
Allarmante anche l’attività venatoria di frodo, perpetrata a danno di specie protette e portata a termine con mezzi illegali, e la cattura e il traffico di uccelli vivi. In particolare, la fascia costiera della Toscana rientra tra i ‘black spot’, zone dove il bracconaggio è frequente”.