Com’era prevedibile, sta suscitando polemiche, soprattutto nella politica italiana, e nella medicina che applica la legge 194, l’intervento che Papa Francesco ha fatto sull’aborto – definendo sicari i medici che lo praticano – mentre stava rientrando dal viaggio in Belgio e Lussemburgo.
“Le donne hanno diritto alla vita: la vita loro e la vita dei figli”. Così il Papa aveva risposto alla domanda di una giornalista sull’aborto. Aggiungendo: “Un aborto è un omicidio”, “si uccide un essere umano”, “i medici che si prestano a questo sono, permettetemi la parola, sicari”. “E su questo non si può discutere”, tira dritto Francesco che apre invece sulla pillola: “Un’altra cosa sono i metodi anticoncettivi. Sono un’altra cosa. Non confondere”.
Ma sull’aborto, ha ribadito, “non si può discutere, scusami – ha detto alla giornalista che ha posto la domanda – ma è la verità”.
Papa Francesco è tonato, dunque, dunque senza mezzi termini a condannare l’aborto, plaudendo anche a Re Baldovino che per non firmare “una legge di morte”, come la chiama lo stesso Pontefice, si dimise.
“Un politico con i pantaloni”, l’ha definito, e ha promesso ai belgi che sosterrà la sua causa di beatificazione perché un governante così “è un santo”. La conferenza stampa in volo, al termine del viaggio è stava breve (considerato che il volo non è durato neanche due ore) ma densa di contenuti.
Papa Francesco non si è sottratto a nessuna domanda, neanche a quelle che facevano riferimento ai temi che hanno reso questo suo ultimo viaggio internazionale complicato: gli abusi da una parte e il ruolo delle donne nella Chiesa dall’altro. Di abusi aveva parlato in mattinata anche nell’omelia della messa chiedendo ai vescovi di “non coprire gli abusatori” perché nella Chiesa “c’è spazio per tutti, tutti, tutti ma non c’è spazio per gli abusi”.
Poi la questione delle donne: le sue parole hanno provocato una contestazione da parte dell’Università Cattolica di Lovanio, perché ritenute troppo conservatrici. “Questo comunicato è stato fatto nel momento che io parlavo, è stato pre-fatto e questo non è morale”. “La Chiesa è donna, è la sposa di Gesù. Maschilizzare la Chiesa, maschilizzare le donne non è umano, non è cristiano”. “Io vedo che c’è una mente ottusa che non vuole sentire parlare di questo”.
Quanto al sacerdozio per le donne resta il suo veto: “Un femminismo esagerato, che vuol dire che la donna è maschilista non funziona. Una cosa è il maschilismo che non va, una cosa è il femminismo che non va. Quello che va è la Chiesa donna che è più grande del ministero sacerdotale”.
CALENDA – Fra i primi a commentare in modo polemico le parole del Papa su aborto e “medici sicari, il leader di Azione, Carlo Calenda: “Parole profondamente sbagliate. In Italia l’aborto è già un diritto garantito solo sulla carta dato il numero di medici obiettori. La violenza delle espressioni del Papa (e non è la prima volta) in un dibattito pubblico generale, fatto già di urla e rabbia, è incomprensibile”.
MEDICO – Silvio Viale, responsabile del più grande servizio per la 194 in Italia al Sant’Anna di Torino “con oltre 60.000 aborti negli ultimi 20 anni” ha risposto al Pontefice che ha definito “sicari” i medici che praticano l’aborto.
“Voglio dire a Papa Francesco – ha scritto Viale – che i medici, uomini e donne, che assistono nell’aborto, sono dubbiamente coscienziosi, verso se stessi e verso le donne. Peraltro, il Papa dovrebbe aggiornarsi, perché nell’aborto farmacologico è la donna che compie ella stessa l’atto abortivo. Invito Papa Francesco a smetterla di insultare le donne e gli operatori della 194, perché la vita delle donne è importante”.
Sandro Bennucci