“La sicurezza è un valore per tutti: siamo dunque favorevoli, in piena sintonia con le indicazioni del ministero dell’Interno, ad applicare tutte le procedure volte a garantire i più alti standard di sicurezza sia per la clientela che per i gestori di strutture e locatori di immobili in locazione breve. Ai fini di agevolare la gestione delle imprese ricettive, però, è indispensabile valutare anche meccanismi di riconoscimento diretto elettronico da remoto, come avviene già oggi, ad esempio, per registrare lo Spid”. Così il presidente Aigo Confesercenti Claudio Cuomo in una nota.
“Il cosiddetto check-in ‘fai da te’ degli ospiti nelle strutture ricettive a breve termine attraverso le keybox – aggiunge – è un meccanismo da superare. Ma è altresì opportuno concordare insieme, con i ministeri competenti dell’Interno e del Turismo, l’ammissibilità di software che utilizzano procedure innovative di identificazione diretta elettronica da remoto come avviene ad esempio per lo Spid, che elimina l’identificazione de visu, e che peraltro già molti gestori professionali utilizzano: il riconoscimento degli ospiti avviene con tracciamento biometrico e codici Otp analoghi allo Spid. In questo modo, si possono prevenire i rischi per l’ordine e la sicurezza pubblica legati al possibile alloggiamento di persone pericolose o legate ad organizzazioni criminali ed allo stesso tempo garantire una esperienza turistica di qualità ed in piena sicurezza. Senza creare uno svantaggio competitivo per il nostro turismo nei confronti dei tanti Paesi che non prevedono l’obbligo di riconoscimento de visu”.
PROPERTY MANAGERS – “Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi dimostra purtroppo una scarsa conoscenza del settore degli Affitti brevi. Non è vietando le keybox che si affronta il tema della sicurezza e tanto meno quelli legati ai grandi flussi turistici in arrivo in Italia”.
E’ quanto afferma Lorenzo Fagnoni, presidente di Property Managers Italia e ceo di ApartmentsFlorence, commentando le anticipazioni sulla nuova circolare del Ministero dell’Interno sugli Affitti brevi.
“Le keybox spiega non sono uno strumento per eludere la legge, ma una soluzione tecnologica ampiamente utilizzata per rispettare gli obblighi di identificazione entro i tempi previsti. Inoltre, in molti casi, queste tecnologie sono integrate con sistemi avanzati di riconoscimento biometrico, come quelli utilizzati negli aeroporti per l’immigrazione, che garantiscono sicurezza ed efficienza”.
Fagnoni sottolinea poi le differenze normative tra locazioni brevi e strutture alberghiere. “I contratti di locazione breve seguono regole diverse da quelle degli alberghi. La responsabilità legale ricade sul conduttore, che non sempre coincide con gli ospiti effettivi. Applicare indiscriminatamente gli stessi obblighi previsti per le strutture alberghiere alle locazioni brevi denota un’incomprensione delle dinamiche del settore e rischia di penalizzare un comparto fondamentale per il turismo italiano”.
“Il ministro – prosegue il presidente di Property Managers – sostiene che spetta ai proprietari garantire chi accede all’immobile anche successivamente al check in. Ma senza strumenti legali adeguati o presidi fisici è un compito impossibile. Come può un proprietario prevenire occupazioni abusive, se non ha strumenti né un supporto normativo per intervenire? Così rischia di scaricare nuovi oneri su chi opera già in un contesto complesso”.
“Se si vuole superare l’uso delle keybox – conclude Fagnoni – è necessario proporre alternative concrete che bilancino sicurezza, innovazione e sostenibilità operativa. L’intero settore degli Affitti brevi merita un dialogo più costruttivo e un approccio normativo che risponda alle sue reali esigenze, senza penalizzarlo con regole pensate per contesti completamente diversi”.
NARDELLA – “Finalmente qualcosa si muove. Bene la circolare del Ministero dell’interno che vieta l’accoglienza da remoto negli affitti turistici brevi. L’esplosione di key box nelle città d’arte e turistiche snatura il concetto di accoglienza e crea seri problemi di sicurezza perché non garantisce la identificazione degli ospiti. E ora avanti anche in Europa con un regolamento sugli affitti brevi”. Lo scrive sui social l’eurodeputato Dario Nardella, ex sindaco di Firenze.