
FIRENZE – Confermata dalla Corte d’assise d’appello di Firenze, oggi 12 febbraio 2025, la condanna a 30 anni per Elona Kalesha, la 40enne d origini albanesi accusata del duplice omicidio volontario dei genitori del suo ex fidanzato, Shpetim e Teuta Pasho.
I corpi vennero fatti a pezzi e nascosti dentro a quattro valigie, poi abbandonate in un terreno vicino al carcere di Sollicciano. Per la donna, unica imputata, la Procura generale aveva chiesto l’ergastolo. La sentenza di condanna a 30 anni di reclusione in primo grado era stata emessa dalla Corte di assise di Firenze il 4 agosto 2023 e in quel caso i giudici avevano riqualificato i reati contestati di vilipendio e occultamento di cadaveri in distruzione di cadavere.
I giudici avevano stabilito anche risarcimenti per complessivi 800mila euro ai parenti della coppia uccisa. Kalesha è ritenuta responsabile, in concorso con persone ancora ignote, di aver ucciso Shpetim e Teuta Pasho, suoi connazionali e genitori del suo ex fidanzato, Taulant Pasho, scomparsi alla fine di ottobre del 2015 e i cui corpi, fatti a pezzi, vennero ritrovati nel dicembre del 2020 in quattro valigie abbandonate in un terreno tra il carcere fiorentino di Sollicciano e la superstrada Firenze-Pisa-Livorno.
La scomparsa dei coniugi Pasho, arrivati in Italia per salutare il figlio Taulant, che sarebbe uscito dal carcere di Firenze la mattina del 2 novembre del 2015, venne denunciata dalla figlia della coppia, Vitore, ai carabinieri di Castelfiorentino (Firenze), dove risiede e dove i suoi genitori sono stati poi sepolti.
Per l’accusa, sulla base delle indagini svolte dai carabinieri, il duplice omicidio probabilmente avvenne la sera prima che Taulant uscisse di prigione, nell’appartamento a Firenze, in via Fontana, che Elona aveva affittato proprio per i genitori del fidanzato. Secondo l’accusa, Ilona Kalesha avrebbe ucciso i due coniugi per evitare che rivelassero che lei aveva abortito un figlio concepito quando il fidanzato era già detenuto.