CAMPI BISENZIO – Un 18enne, operaio, accusato di aver fatto parte del “branco” ritenuto responsabile dell’omicidio di Maati Moubakir, è stato perquisito dai carabinieri, stamani 9 gennaio 2025. Il ragazzo è stato raggiunto nell’abitazione dove vive coi genitori.
Secondo quanto emerge non sarbbero stati trovati coltelli compatibili con l’omicidio, ma gli sono stati sequestrati un casco e il telefono cellulare. Il 18enne lavora come operaio in un’industria meccanica. Il suo avvocato difensore, Francesco Tesi, ha nominato due consulenti medico legali per l’autopsia di domani.
Il legale, nominato di fiducia due giorni fa, lo ha incontrato per ora una volta sola insieme ai genitori, una famiglia di Campi. Da quanto emerge il 18enne, alcuni giorni successivi all’omicidio, sarebbe andato dai carabinieri ed avrebbe ammesso di avere delle responsabilità nell’omicidio di Maati Moubakir.
Ma, afferma l’avvocato Tesi, “sono dichiarazioni inutilizzabili in un processo, fatte con gli investigatori senza l’assistenza di un legale. E’ il più giovane del gruppo, voglio farmi confermare bene da lui cosa abbia detto e se dai carabinieri ci è andato spontaneamente o convinto da qualcuno”.