L’AIA – La Corte penale internazionale ha emesso oggi, 21 novembre 2024, tre mandati di cattura per crimini di guerra per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant oltre che per il capo del braccio armato di Hamas, Mohammed Deif.
Una decisione “assurda” e “antisemita” e basata su falsità e bugie. E’ questa la prima reazione che arriva dall’ufficio di Benjamin Netanyahu in risposta al mandato d’arresto spiccato contro il premier israeliano e l’ex ministro della Difesa, Yaov Gallant, per presunti crimini di guerra. Negando categoricamente ogni accusa, l’ufficio di Netanyahu afferma che il Paese non “si piegherà alle pressioni, non si farà intimidire e non arretrerà” fino alla realizzazione degli obiettivi della guerra.
I tre giudici hanno deciso all’unanimità sulla base delle accuse di crimini contro l’umanità e crimini di guerra: sia Netanyahu sia Gallant saranno passibili di arresto se si recheranno in uno degli oltre 120 Paesi che fanno parte della Cpi. La Corte ha emesso anche un mandato per Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri, noto anche come Mohammed Deif, per il massacro del 7 ottobre 2023. Israele afferma di aver ucciso Deif in un attacco aereo ad agosto, ma Hamas non ne ha mai riconosciuto formalmente la morte. Le implicazioni pratiche della decisione potrebbero essere limitate, dal momento che Israele e il suo principale alleato, gli Stati Uniti, non sono membri della Corte.