Prima lo stormo di uccelli, poi la mitragliata della contraerea cecena. Ma ora, sul disastro aereo in Kazakistan spunta la responsabilità di Mosca: il velivolo sarebbe stato colpito da un missile russo. La Nato chiede immediata chiarezza.
Al momento il dato certo è quello delle vittime, 38, e quello miracoloso dei sopravvissuti, 29. L’Embraer 190 della compagnia Azerbaijan Airlines, con a bordo 67 persone, era in volo dalla capitale dell’Azerbaigian, Baku, diretto alla città russa di Grozny, nel Caucaso settentrionale, quando per ragioni da chiarire si è allontanato dalla rotta originaria e si è schiantato durante un tentativo di atterraggio a circa 3 chilometri da Aktau, in Kazakistan, dopo aver attraversato il Mar Caspio in direzione est. Riprese amatoriali circolanti online sembrano mostrare la discesa dell’aereo prima di schiantarsi al suolo in una palla di fuoco. Altre immagini mostrano una parte della fusoliera staccata dalle ali e il resto del velivolo capovolto sull’erba.
La Nato ha chiesto chiarezza sull’accaduto. “I nostri pensieri e le nostre preghiere sono con le famiglie e le vittime del volo J28243 della Azerbaijan Airlines. Auguriamo ai feriti nell’incidente una pronta guarigione e chiediamo un’indagine completa”, ha scritto su X la portavoce dell’Alleanza Atlantica Farah Dakhlallah. Se il governo kazako, per voce del primo ministro Kanat Bozumbayev, ha chiarito di non aver ricevuto alcuna versione ufficiale né dalla Russia né dall’Azerbaigian, l’agenzia federale russa per il trasporto aereo ha riferito che le informazioni preliminari suggeriscono che i piloti dell’aereo hanno tentato un atterraggio di emergenza a causa del ‘bird strike’, l’impatto contro uno stormo di uccelli. Ma le teorie dell’abbattimento hanno preso a circolare rapidamente, stimolate dalle immagini che mostrerebbero dei fori nella sezione di coda dell’aereo.
Altri video diffusi sul web raffiguranti una passeggera con ferite alle gambe prima dell’incidente confermerebbero l’ipotesi che l’aereo sia stato colpito dal fuoco russo mentre respingeva un attacco di droni ucraini. Uno scenario che però il Cremlino ha prontamente respinto. “E’ sbagliato formulare ipotesi prima che la commissione d’inchiesta presenti le sue conclusioni”, ha dichiarato il portavoce Dmitry Peskov. Anche il presidente del parlamento kazako Maulen Ashimbayev ha messo in guardia dal trarre conclusioni affrettate basandosi sulle immagini dei frammenti del velivolo, descrivendo le accuse come infondate e “non etiche”.
A puntare il dito verso Mosca è l’Azerbaigian. Secondo fonti governative, citate da Euronews, l’incidente sarebbe stato causato da un missile terra-aria russo, sparato contro il volo 8432 durante un’attività aerea di droni sopra Grozny. Anche gli Stati Uniti nutrono forti sospetti sulla Russia. Secondo funzionari citati dalla Cnn, le prime indicazioni sembrano suggerire che un sistema antiaereo russo potrebbe aver abbattuto l’aereo, presumibilmente il Pantsir-S. Anche il sito azero Caliber sostiene che il volo è stato colpito dal sistema Pantsyr-S, sollevando interrogativi sul perché le autorità di Mosca non abbiano permesso all’aereo di effettuare un atterraggio di emergenza a Grozny o in altri aeroporti russi vicini dopo essere stato colpito. Lo schianto di Aktau ha ripercussioni anche nel traffico aereo.
La compagnia di bandiera israeliana El Al ha dichiarato di aver sospeso tutti i voli da Tel Aviv a Mosca per questa settimana, in seguito agli “sviluppi nello spazio aereo russo”. “Nella prossima settimana verrà effettuata una nuova valutazione della situazione per decidere se la rotta verrà ripresa”, ha comunicato la compagnia. Una decisione, riportano i media, legata all’ipotesi che l’aereo azero sia stato abbattuto da un sistema di difesa aerea russo. Nell’attesa che le indagini facciano chiarezza anche grazie alla scatola nera recuperata dal luogo dello schianto, l’Azerbaigian ha osservato una giornata di lutto nazionale per le vittime.