CALENZANO (FIRENZE) – Proseguono le indagini della Procura di Prato sull’esplosione avvenuta il 9 dicembre 2025 al deposito Eni di Calenzano (Firenze), in cui hanno perso la vita cinque operai. Secondo quanto emerge dall’inchiesta e come riportato oggi, 10 gennaio 2025, dal Fatto Quotidiano, ci sarebbe stata benzina nella linea di rifornimento del deposito Eni di Calenzano (Firenze) che doveva essere dismessa e su cui stavano lavorando gli operai della manutenzione.
Proprio gli operai avrebbero svitato i bulloni di sicurezza di un tubo con carburante e ci sarebbe stato poi
l’esplosione per il surriscaldamento dovuto ai loro stessi strumenti. La procura di Prato indaga per i reati di omicidio colposo plurimo, crollo doloso di costruzioni o altri disastri e rimozione o omissione dolosa delle cautele contro gli infortuni sul lavoro.
La procura ha nominato anche 6 consulenti che hanno tempo sino alla fine del mese di febbraio per depositare la relazione che servirà al magistrati per mettere a fuoco le responsabilità su quanto accaduto. Due giorni fa eseguito un nuovo sopralluogo degli inquirenti e nuove perquisizioni, quest’ultime finalizzate a trovare il verbale di un sopralluogo congiunto di Eni e della ditta Sergen incaricata della
manutenzione, di cui si farebbe menzione in altri atti, relativo alle attività svolte in relazione proprio all’intervento di manutenzione in programma nell’area del deposito dove è avvenuta l’esplosione.