FIRENZE – Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha sentito telefonicamente il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, non appena appresa la notizia dell’esplosione nel deposito Eni di Calenzano.
“Il presidente della Repubblica mi ha tempestivamente chiamato per informarsi su quanto accaduto e per esprimere con parole molto umane solidarietà e vicinanza a coloro che sono stati colpiti dal gravissimo evento e ai familiari delle vittime”, spiega il presidente che questa mattina si è recato sul luogo dell’incidente.
FERITI A PISA – “La situazione più grave è quella del grande ustionato che è a Pisa, e di una delle persone che sono qui che verrà accompagnata dall’elicottero Pegaso a Pisa: là il centro grandi ustionati opererà su queste due persone”.
Lo ha detto Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, parlando dell’esplosione odierna avvenuta in una raffineria a Calenzano. Giani, che si è recato all’ospedale fiorentino di Careggi, dopo la sua visita ha spiegato che “in questo momento le situazioni problematiche sono queste due, naturalmente sono coloro che erano vicini al luogo dell’esplosione, dell’incendio, che quindi hanno ustioni gravissime”, mentre “gli altri sono feriti più o meno lievi: per alcuni, soprattutto all’ospedale di Prato, proseguono gli accertamenti, ma potrebbero essere già stasera fatti tornare a casa, e per chi rimane si prevede che gli accertamenti possano completarsi per domani”.
SCIOPERO – Cgil Firenze, Cisl Firenze Prato e Uil di Firenze proclamano lo sciopero generale provinciale di 4 ore (fine turno) per mercoledì 11 dicembre con manifestazione, dalle 14,30 alle 16,30, in una area a Calenzano da definire.
Cgil, Cisl, e Uil di Firenze esprimono dolore per la tragedia, cordoglio per le vittime, vicinanza ai feriti e ai familiari, gratitudine verso i soccorritori, “oltre – si legge in una nota – a tanta rabbia per quello che e’ successo; siamo di fronte all’ennesima tragedia sul lavoro con dimensioni e risvolti ancora da capire su vari fronti.
Quello che è successo è inaccettabile, attendiamo il lavoro degli inquirenti per fare luce sulle modalità di quanto accaduto. Senza sicurezza non c’è lavoro, non c’è dignità, non c’è vita”.