CALENZANO (FIRENZE) – Gli investigatori incaricati dalla procura di Prato, nell’ambito dell’inchiesta sull’esplosione avvenuta il 9 dicembre scorso nel deposito Eni di Calenzano (Firenze), sono tornati oggi, 8 gennaio 2025 nella sede del deposito e anche in quella della Sergen, la ditta che stava svolgendo lavori di manutenzione quando si è verificato l’incidente.
Il procuratore Luca Tescaroli ha disposto “l’effettuazione di perquisizioni, ispezioni e sequestri integrativi ulteriori, nei confronti di quattro obiettivi, funzionali a individuare documentazione necessaria per individuare le responsabilità dei soggetti, in ipotesi responsabili”. Nell’esplosione morirono cinque persone e altre ventisei rimasero ferite, due delle quali sono ancora ricoverate in ospedale.
Con l’ausilio dei consulenti tecnici nominati dalla procura, degli investigatori dei carabinieri del reparto operativo del nucleo investigativo del comando provinciale di Firenze, del dipartimento prevenzione Asl Toscana Centro (unità di Calenzano e Prato) e dei vigili del fuoco, il procuratore Tescaroli ha svolto un’ispezione “nell’area teatro del disastro al fine di individuare le cause dell’esplosione”. Tescaroli assicura che “le indagini sono in corso di espletamento con carattere di assoluta priorità”.
Secondo quanto, emerso la nuova attività disposta dalla procura pratese, ad integrazione delle perquisizioni già svolte, sarebbe stata finalizzata ad acquisire un verbale, antecedente al disastro e di cui si farebbe menzione in altri atti, relativo alle attività svolte in relazione proprio all’intervento di manutenzione in programma nell’area dell’esplosione.