MONZA – Imbarazzante. Una Fiorentina senza capo nè coda viene letteralmente presa a schiaffi e messa sotto (2-1) dal Monza di Galliani, ultimo in classifica. Che prende tre punti e nuova fiducia per rilanciarsi nella corsa-salvezza. Non basta, ai viola il rigore trasformato da Beltran e concesso, lasciatemelo dire, con molta generosità da un arbitro del tutto inadeguato a una partita così delicata. Ma non si tratta di una battuta d’arresto bruciante finchè volete ma in qualche modo giustificabile. No, la quarta sconfitta in cinque partite (unico pareggio in casa Juve, poi batoste a Bologna e con Udinese e Napoli in casa) denuncia una squadra completamente alla deriva. Con un centrocampo inesistente (Adlì e Richardson che si muovono come nel ballo della mattonella), una difesa ancora una volta approssimativa, messa in difficoltà e perforata da un Maldini che aspetta la Fiorentina per far gol. Suo il fendente all’andata e di nuovo dai suoi piedi il raddoppio di stasera: con la complicità di un Adlì che gli ha permesso di girarsi e aggiustarsi il pallone. Incredibile. Perfino Gosens, a un certo punto, si è voltato verso i compagni di reparto ai quali è parso chiedere, sbigottito: “Ma cosa stiamo facendo?”
KEAN – Ai due reparti che non funzionano aggiungiamoci un attacco che sembra evaporato. Anche perchè a Kean, l’unico in grado di trovare la porta, nessuno offre un pallone giocabile in profondità. Moise predica nel deserto, si fa vedere, cerca lo scambio rapido. Con chi? Gudmundsson era stato una spalla utile, qualche mese fa. Ora è Inguardabile: qualche tocchetto nel primo quarto d’ora. Eppoi? sparito. Beltran si è dato più da fare, ma a parte la freddezza sul rigore “generoso”, non è riuscito ad essere il giocatore ficcante di cui la Fiorentina avrebbe bisogno in questo momento.
ALLENATORE – Palladino mi è sembrato in grande confusione. Il ritorno affannoso alla difesa a quattro ha dato il senso della correzione, frettolosa, di un compito sbagliato. I difensori sono questi: senza un innesto efficace non si va lontano. Poi la scelta di affidare il centrocampo al duo Adlì-Richardson sembrava una sorta di suicidio annunciato. Eppure l’allenatore, ormai, conosce bene le caratteristiche dei suoi giocatori: se affianchi due palleggiatori lenti non puoi sperare in un gioco veloce e ficcante. Perchè non inserire subito Folorunsho? Oppure far giocare il neo acquisto al posto di Colpani, con il compito di aiutare i due centrocampisti? Palladino dovrà riflettere sulle sue scelte sbagliate. Contro il Torino, domenica prossima, la Fiorentina dovrà trovare il modo di vincere. Altrimenti la lunea di miele culminata con le otto vittorie consecutive sarà solo un un ricordo perduto.
VAR – Davanti a mille tifosi viola entusiasti capaci addirittura di vincere un ricorso al Tar della Lombardia per una trasferta che la Prefettura brianzola gli avrebbe voluto impedire, la Fiorentina ha offerto uno dei peggiori spettacoli di questo campionato. Parte comunque benino, la Fiorentina: Gudmundsson (5′) si ritrova libero di colpire in area ma non è preciso e manda il pallone alto. Al 17′ si vede assegnare un calcio di rigore per il presunto fallo di Pablo Marì su Sottil, con l’arbitro Dionisi che prima comanda il penalty, salvo poi essere richiamato al Var e annullare la sua decisione.
CIURRIA – Prova a rispondere il Monza, con Bondo che dalla trequarti lascia partire una conclusione potente che termina poco distante dal palo alla destra di De Gea. Portiere spagnolo che non potrà nulla però al 44′, sul pallone perso da Gudmundsson che dà il via alla transizione del Monza conclusa dal mancino di prima di Ciurria, che spedisce il pallone nell’angolino e porta avanti i suoi.
MALDINI – In avvio di ripresa Fiorentina vicina al pari: sulla mischia in area a favorire il tap-in del neo entrato Beltran. Carboni che però salva sulla linea. Monza che però resta in partita e al 18′ trova infatti il gol del raddoppio: libero sulla destra Pedro Pereira, che si coordina per crossare in area dove c’è Maldini, bravo ad anticipare Adli e trovare il piatto che batte ancora De Gea.
Gara che sembra così in discesa per il Monza, ma al 28′ la Fiorentina trovano l’episodio per accorciare le distanze: contatto tra Carboni e Beltran che per Dionisi vale il rigore (generoso, lo ripeto) trasformato dallo stesso argentino. Finale di gara teso allo U-Power Stadium, con il forcing della Fiorentina che sbatte nella difesa, affannata ma vincente del Monza. Palladino, che non riesce a fare il sorpasso sulla Juve, ora deve spiegare, soprattutto a se stesso, che cosa sta succedendo alla Fiorentina. E trovare rapidamente un rimedio.
Tabellino e pagelle
MONZA (3-4-2-1): Turati 5,5; Izzo 6.5, Mari’ 6 (1’st Martins 6), Carboni 6.5; Bianco 6 (48’st Vignato sv), Bondo 7, Akpa Akpro 6.5 (48’st Valoti sv), Pereira 7; Ciurria 7, Caprari 6 (13’st Djuric 6); Maldini 7 (46’st Petagna sv). Allenatore: Bocchetti 6.5.
FIORENTINA (4-2-3-1): De Gea 6; Dodò 5,5, Comuzzo 5, Ranieri 5, Gosens 5 (23’st Parisi 6); Adli 4,5, Richardson 5 (19’st Folorunsho 6); Colpani 5 (23’st Ikone 5.5), Gudmundsson 5 (1’st Beltran 6), Sottil 5,5 (30’st Kouame sv); Kean 5. Allenatore: Palladino 4.5.
ARBITRO: Dionisi de L’Aquila 5
MARCATORI: 44’pt Ciurria, 18’st Maldini, 29’st Beltran (rig)
Ammoniti: Turati, Pereira, Ciurria, Bondo, Ranieri
Angoli: 2-4
Recupero: 2′ pt, 4′ st