COMO – Diciamola col Manzoni: con la vittoria su “quel ramo del lago di Como”, la Fiorentina torna in vetta alla classifica. Decisivi i gol di Adlì (servizio preciso di Beltran e furba legnata non vista da Audero) nel primo tempo e di Grimaldello Kean (tocco raffinato su assist al bacio di Sottil) nella ripresa. Ma determinanti anche le parate di super De Gea, sotto gli occhi smarriti di Fabregas, allenatore comasco, ma suo antico compagno di squadra nella nazionale spagnola. Ora, aspettando il risultato di Napoli-Roma, i viola si godono il primo posto con Atalanta e Inter. Pensando già alla sfida diretta ai nerazzurri di Inzaghi, domenica prossima al Franchi. Un big-match che scalda Firenze, anche se in mezzo ci sarà, giovedì, da “spicciare” la pratica di Conference contro il Pafos.
CATALDI – Non è stata, questa di Como, una Fiorentina devastante. Ha giocato una partita attenta, “furba”, da squadra che pronta a colpire e a coprirsi. Che ha avuto il suo daffare davanti a una formazione qualitativamente non eccezionale, ma con un paio di giocatore, Nico Paz e Fadera, capaci comunque di provocare grattacapi alla difesa viola. Anche perchè la Fiorentina ha mostrato qualche falla a metà campo, per via di un Cataldi non ancora al massimo della forma e nonostante il buon lavoro di Adlì (anche goleador) e di Bove. Certamente più utile nel secondo tempo, quando Palladino ha avuto la “pensata” di togliere Beltran (comunque bravo, ma in fase offensiva) inserendo Sottil (già detto del super passaggio per il raddoppio di Grimaldello Kean, lo scardinatore di difese) accentrando Bove nella zona nevralgica della metà campo.
DE GEA – La difesa ha retto, con qualche affanno. Dodò meno propulsivo e più portato a rientrare, mentre Comuzzo e Ranieri si sono dovuti spendere parecchio per indovinare le mosse di Cutrone, ispirato dai due “genietti”, Nico Paz e Fadera. Ma nei momenti determinanti (almeno quattro in tutta la partita), è venuto fuori De Gea, capace di parate a ripetizione, anche da terra. Strepitose quando ha fatto “rimbalzare” tre conclusioni comasche in sequenza ravvicinata. E’ lì che Fabregas non è riuscito a capacitarsi: lui in panchina, ex giocatore, e il suo vecchio compagno di squadra in campo a bloccare le puntate a rete dei suoi ragazzi. Inciso: un De Gea così, tanto per dire, servirà anche domenica, contro Lautaro e Thuram.
NICO PAZ – Partenza aggressiva della Fiorentina, spinta da una forte carovana di tifosi in trasferta, muove velocemente il pallone provando a infilare il Como centralmente. La squadra di Fabregas però chiude le linee di passaggio e riparte con qualità passando, sempre o quasi, per i piedi di Nico Paz. La prima occasione è comunque viola: Gosens sfonda sulla sinistra e mette al centro per Beltran, che non trova il tap-in per centimetri.
ADLI’ – La risposta lombarda viene affidata a Cutrone, ma il suo destro viene parato facilmente da De Gea. Al 19′ la Fiorentina passa in vantaggio: Beltran appoggia per l’arrivo di Adli, che buca Audero con un tiro potente e centrale da fuori area. Sul finale di tempo la squadra di Palladino sfiora il raddoppio con Kean, che non trova fortuna di testa, mentre è ancora una volta Cutrone il più pericoloso dei suoi, ma su un bell’assist di Nico Paz calcia alto al volo.
PARATONE – Nella ripresa è un altro Como. I lombardi tornano in campo determinati, alzano il pressing e creano occasioni, con la difesa della Fiorentina in affanno. Ci pensa De Gea a tenere a galla i suoi: il portiere spagnolo si supera con un doppio intervento, prima su Goldaniga e poi sul tap-in di Dossena, respinto con un gran riflesso da terra.
KEAN GRIMALDELLO – I viola prendono fiato dopo il pericolo scampato e provano ad addormentare il match con il palleggio. Al 23′ arriva il raddoppio della Fiorentina: Sottil scappa via sulla sinistra e mette al centro per Kean, che di astuzia infila Audero con un bel tocco di prima, per il suo nono gol in campionato. Pochi minuti dopo i viola potrebbero triplicare, ma Ikoné spara alto dopo una bella azione personale.
Nel finale De Gea è ancora protagonista su una conclusione velenosa di Verdi, mentre Ikoné conferma i suoi problemi in fase realizzativa facendosi ipnotizzare da Audero in uscita. Nel secondo dei 5′ di recupero espulso Dossena per fallo di reazione. Ma il finale è di nuovo manzoniano: il sole era calato e “non ridea dietro il Resegone”. Ma Palladino sì che rideva, a spaccabocca. Per una Fiorentina che non avrebbe mai pensato di portare lassù, lassù tanto presto.
Tabellino e pagelle
COMO (4-2-3-1): Audero 5.5; Goldaniga 5.5, Dossena 5, Barba 5 (33’st Fellipe Jack sv), Sala 5.5 (1’st Iovine 6); Engelhardt 5.5 (33’st Verdi sv), Da Cunha 5.5 (41’st Braunoder sv); Fadera 6,5 (33’st Belotti sv), Nico Paz 6,5, Alberto Moreno 5.5; Cutrone 6. Allenatore: Fabregas 6
FIORENTINA (4-2-3-1): De Gea 7; Dodò 6 (36’st Kayode sv), Comuzzo 6, Ranieri 6 (36’st Pongracic sv), Gosens 6.5; Adli 7, Cataldi 5,5 (11’st Sottil 6,5); Colpani 5,5 (21’st Martinez Quarta 6), Beltran 6 (21’st Ikoné 6), Bove 6.5; Kean 7. Allenatore: Palladino 7
ARBITRO: Marchetti 6 di Ostia Lido
MARCATORI: 19’pt Adli; 23’st Kean
Espulso Dossena al 46’st
Ammoniti: Nico Paz, Beltran
Angoli: 4-3 per la Fiorentina
Recupero: 2′, 5′