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Giro d’Italia 2025: partenza dall’Albania. La Toscana fra le 21 tappe: strade bianche a Siena, poi Lucca, Pisa, Viareggio

Giro d’Italia 2025: partenza dall’Albania. La Toscana fra le 21 tappe: strade bianche a Siena, poi Lucca, Pisa, Viareggio

(Foto FB Giro d’Italia)

ROMA – Dall’Albania a Roma, dopo 21 tappe che a vederle nel plastico degli organizzatori, danno una sensazione affascinante. Il “Giro d’Italia 2025” si annuncia ancora più duro e spettacolare di sempre. E senza un superfavorito. Scatterà il 9 maggio, per la prima volta, dall’Albania, che ospiterà tre tappe (a Durazzo, Tirana e Valona). Poi arriverà anche in Toscana: sulle mitiche strade bianche della provincia di Siena, per allungarsi verso la costa, fra Lucca, Pisa e Viareggio.

Presentato all’Auditorium di Roma, viaggerà per 3.413 i km con 52.500 metri di dislivello, 10.000 in più che nella scorsa edizione. Previste due cronometro (la prima nella seconda tappa proprio nella capitale albanese), per un totale di 42,3 km, tre arrivi in salita (Tagliacozzo, San Valentino Brentonico e Sestriere), più altri tre che guardano verso Siena, Castelnuovo ne’ Monti e Vicenza. E saranno almeno sei le possibili occasioni per i velocisti con tante le opportunità per gli attaccanti e per chi vuole inventare qualcosa.

In attesa delle decisioni del campione iridato della Uae Team Emirates, Tadej Pogacar (vincitore nel 2024) e del danese Jonas Vingegaard (Team Visma), è arrivato il sì dello sloveno Primoz Roglic (Team Bora-Hansgrohe), già re nel 2023, il quale se dovesse ripetersi diverrebbe il primo a vincere la corsa rosa dopo i 35 anni. Restando sempre agli uomini di classifica saranno presenti al Giro lo spagnolo Juan Ayuso e il britannico Adam Yates (Uae), Dani Martinez (della Bora-Hansgrohe, 2° nel 2024) e Mikel Landa (team Soudal Quick-Step), Romain Bardet (team Team Picnic PostN) e David Gaudu (team Groupama-FDJ), Jai Hindley (team Bora-Hansgrohe) e Egan Bernal (team Ineos-Grenadiers), vincitore nel 2021.

Senza dimenticare un corridore ‘totale’ e combattivo come il belga Wout Van Aert (team Visma), alla sua prima presenza al Giro (reduce da una brutta caduta a marzo) , mentre l’Italia punta sui lampi di Giulio Ciccone (team Lidl-Trek) e di Antonio Tiberi (team Bahrain), nel 2024 quinto e miglior giovane.Si parte subito con tre tappe esigenti albanesi (la prima frazione con pendenze in doppia cifra) che rafforzano il legame tra Italia e Albania come ha sottolineato il premier Edi Rama (“Grazie al Giro mostriamo Albania come in un film”), poi lo sbarco in Puglia per altre tre frazioni che favoriscono i velocisti.

La classifica comincerà però a delinearsi a Tagliacozzo chiudendo la prima settimana di corsa. Saranno poi gli sterrati della Gubbio-Siena, con cinque tratti di Strade Bianche per un totale di 29,6 km con arriva nella storica Piazza del Campo, a dare la prima vera svolta. Nella seconda settimana da sottolineare una tappa interamente in Veneto con partenza a Rovigo e arrivo a Vicenza candidata ad uno spettacolare arrivo grazie al Monte Berico, poi lo sconfinamento in Slovenia con l’arrivo oltreconfine a Nova Gorica, dove si arriverà probabilmente in provenienza da Treviso.

Il fine settimana si completerà con una tappa di montagna con la Fiume Veneto-Asiago che propone il Monte Grappa (sempre insidioso e l’ascesa di Dori che porta all’altopiano di Asiago. Dopo il terzo e ultimo giorno di riposo tappa altimetricamente molto impegnativa: la Fricca, Candriai, Vico Cavedine e Santa Barbara sono le salite da superare prima di quella finale (18 km al 6,3% con punte del 14%) che porta a San Valentino Brentonico. E il giorno dopo altre fatiche in una frazione con Tonale, Mortirolo (da Monno) e Le Motte prima dell’arrivo in discesa a Bormio. E’ qui che si deciderà, probabilmente, il Giro. Nel finale chance per i velocisti a Cesano Maderno prima delle due tappe conclusive: Col Tzecore, Col Saint Panthaloen, Col du Joux e Antagnod sono le difficoltà da superare per raggiungere Champoluc mentre l’indomani il programma propone Colle del Lys e Colle delle Finestre (qui la Cima Coppi, 8 km di sterrato) prima dell’arrivo al Sestriere. Fino all’arrivo a Roma, nell’anno del Giubileo, il primo giugno.

“Sarà un Giro più duro rispetto allo scorso anno perché ci sono 10.000 metri, due cronometro e un’ultima settimana molto impegnativa con delle salite storiche come Mortirolo e Le Motte. Quindi di tappe ce ne sono. Bisogna equilibrare bene la condizione per i corridori che puntano alla classifica generale. E secondo me ci sarà tanto da divertirsi anche per le singole tappe. Ci sono tanti corridori che per vincere devono andare all’attacco”, ha commentato l’ex ciclista Vincenzo Nibali, ultimo italiano a vincere il Giro nel 2016.

“Tiberi – ha detto ancora Nibali – è passato con le stigmate del campioncino. Quindi lo attendiamo. Gli abbiamo dato anche delle pressioni nei primi anni e piano piano comunque si è messo in mostra, ha avuto non poche difficoltà, però è cresciuto ed ha trovato un team che l’ha saputo supportare. Penso che questa potrebbe essere anche una stagione per mettersi veramente in bella mostra. Ciccone? Potrebbe fare anche il guastafeste. Bisogna capire anche lui che cosa voglia fare, se punterà ancora una classifica o magari a vincere più tappe possibili. Quanto tempo ci vorrà ancora per vedere un italiano vincitore al Giro? Se guardo a quelli più giovani ci sono dei corridori molto interessanti però in Italia c’è una maturazione un pochino più lenta per quanto riguarda il corridore da corsa a tappe. Che a me non mi dispiace anche perché il volere tutto e subito a volte dura anche troppo poco”, ha continuato Nibali che attende il successore.

Tiberi è uno di questi. Entusiasta, il ciclista del team Bahrain non vede l’ora di mostrare tutte le sue doti: “Le prime nove tappe sono molto belle. Già alla settima con l’arrivo in salita si può iniziare a far vedere qualcosa, se le gambe stanno bene, e poi la tappa dello sterrato con arrivo a Siena sarà una delle più suggestive e a me piace molto”. Ha detto che si avvicinerà al Giro, “sempre più carico e cercheremo di arrivare al meglio della condizione”. Il Giro lo aspetta.

Ecco le 21 tappe del Giro2025

Due le crono, sei le tappe per velocisti, otto di media montagna e cinque di alta montagna. Circa trentotto, invece, i chilometri di sterrato, trenta di strade bianche nel finale della tappa di Siena e otto sul Colle delle Finestre che per la terza volta nella sua storia sarà anche la Cima Coppi con i suoi 2.178 metri (penultima tappa). La Montagna Pantani sarà il Passo del Mortirolo, mentre la Tappa Bartali sarà la Gubbio-Siena, con arrivo in Piazza del Campo.

Tappa 1 – 9 maggio: Durres – Tirana (164km) Tappa 2 – 10 maggio Tirana – Tirana (13,7km ITT) Tappa 3 – 11 maggio Valona-Valona (160km) Tappa 4 – 13 maggio Alberobello – Lecce (180km) Tappa 5 – 14 maggio Ceglie Messapica – Matera (145 km) Tappa 6 – 15 maggio Potenza – Napoli (226 km) Tappa 7 – 16 maggio Castel di Sangro – Tagliacozzo (168 km) Tappa 8 – 17 maggio Giulianova – Castelraimondo (197 km) Tappa 9 – 18 maggio Gubbio – Siena (181 km) Tappa 10 – 20 maggio Lucca – Pisa (28,6 km crono) Tappa 11 – 21 maggio Viareggio – Castelnove Ne’ Monti (185 km) Tappa 12 – 22 maggio Modena – Viadana (172 km) Tappa 13 – 23 maggio Rovigo – Vicenza (180 km) Tappa 14 – 24 maggio Treviso – Nova Gorica/Gorizia (186 km) Tappa 15 – 25 maggio Fiume Veneto – Asiago (214 km) Tappa 16 – 27 maggio Piazzola sul Brenta – San Valentino (199 km) Tappa 17 – 28 maggio San Michelle all’Adige – Bormio (154 km) Tappa 18 – 29 maggio Morbegno – Cesano Maderno (144 km) Tappa 19 – 30 maggio Biella – Champoluc (166 km) Tappa 20 – 31 maggio Verres – Sestrieres (203 km) Tappa 21 – 1 giugno Roma-Roma (141 km).

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