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Maggio Musicale: arriva Anna Netrebko in concerto, unica data italiana

Maggio Musicale: arriva Anna Netrebko in concerto, unica data italiana

Anna Netrebko (foto MMF, diffusione ufficio stampa)

FIRENZE – Venerdì 21 febbraio alle 20 al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (Piazza Vittorio Gui) torna il celeberrimo soprano Anna Netrebko per un concerto di due ore circa dal programma non banale: non il solito galà di arie d’opera ultranote, ma una ricca e coerente selezione di brani di Pëtr Il’ič Čajkovskij, Sergej Rachmaninov, Ruggero Leoncavallo, Vincenzo Bellini, Richard Strauss, Nikolaj Rimskij-Korsakov e altri; molte rarità con qualche sporadica concessione alle opere da noi più popolari.

Anna Netrebko che si esibì per la prima volta al Maggio nel novembre del 2000; l’anno dopo col Maggio ha cantato Tosca in forma di concerto al Großes Festspielhaus di Salisburgo con la direzione di Mehta e fatto un altro recital; ora sceglie il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino per questo attesissimo concerto, unica tappa italiana del suo tour di recital.

Al suo fianco, il mezzosoprano Elena Maximova; al pianoforte, Pavel Nebolsin. Il ricco programma della serata si snoda attraverso romanze da camera di alcuni dei più celebri compositori russi del XX secolo e arie e duetti tratti da opere italiane, russe e francesi e si suddivide in quattro parti distinte. 

La prima, intitolata “Nella foresta”, si apre nel nome di Pëtr Il’ič Čajkovskij con la prima delle 6 Romanze op. 57, realizzate nel 1884, e con la seconda delle 6 Romanze op. 38 composte nel 1878 a Firenze nel corso di uno dei frequenti soggiorni del musicista nella città toscana. La composizione successiva è a firma di Sergej Rachmaninov, ossia Zdes’ khorosto… (Qui tutto è bello…), la settima delle 12 Romanze op. 21 a cui segue Zvonče žavoronka pen’je (L’allodola canta più forte), dalla raccolta A primavera op. 43 di Nikolaj Rimskij-Korsakov.

Di Čajkovskij è anche la quarta delle sei che compongono l’ultimo dei suoi cicli di romanze, l’op. 73 Zakatilos solnze (Il sole è tramontato), scritta quando era già immerso nella composizione della celeberrima Patetica. In chiusura un celebre brano operistico, la ballata di Nedda Stridon lassù, tratta da Pagliacci di Ruggero Leoncavallo e fra i simboli del verismo italiano.

La seconda parte del recital, “Vicino al fiume”, inizia con un brano per pianoforte, il sesto degli 8 Morceaux caractéristiques op. 36 composti nel 1886 dal compositore e pianista polacco Moritz Morszkowski e prosegue con due pezzi di Nikolaj Rimskij-Korsakov (4 Romanze op. 3, n. 4: Na kholmakh Gruzii e 2 Romanze op. 56, n. 1: Nimfa) e l’estratto “Viens Mallika… Dôme épais” da Lakmé di Léo Delibes.

La terza parte è intitolata “Nel palazzo” ed è interamente occupata da quattro significative arie d’opera. Si parte con la sortita di Adriana Lecouvreur “Del sultano Amuratte m’arrendo all’imper… Io son l’umile ancella”, dall’opera di Francesco Cilea per poi proseguire con il finale di Sneguročka (La fanciulla di neve), opera di rara esecuzione di Rimskij-Korsakov a cui seguono l’aria “O, ne rïdáy, moy Páolo” (Oh, non piangere, mio Paolo) tratta da Francesca da Rimini di Sergej Rachmaninov e il monologo finale di Ariadne auf Naxos di Richard Strauss.

“Dalla finestra” è il nome che prende l’ultima sezione del recital, che raccoglie pagine operistiche e da camera caratterizzate da marcate sfumature di sensibilità: questa parte del concerto si apre con il recitativo e la romanza di Giulietta “Eccomi in lieta vesta…” da I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini a cui segue una breve parentesi strumentale, ossia la Fantasie-Impromptu in do diesis minore op. 66 di Frédéric Chopin, che il compositore dedicò alla baronessa Sarah Frances d’Este. 

Ständchen (Serenata), tratta dal secondo dei 6 Lieder op. 17 di Richard Strauss segue in cartellone, ed è marcato dal ritmo di barcarola il canto di Serenada (Serenata) di Čajkovskij, ultima delle Romanze op. 63 in programma dopo il pezzo straussiano. Un ultimo estratto da un’opera è ‘affidato’ al duetto Ja ne budu, ja ne magu spat (Non dormirò, non posso dormire) che apre l’opera Guerra e Pace di Sergej Prokof’ev. La seconda delle 2 Romanze op. 56 di Rimskij-Korsakov, composta su testo del poeta Majkov e che prende il nome di Son v letnjuju noč (Sogno di una notte d’estate) chiude il corposo programma della serata. 

Solo ascolto 10€; Visibilità limitata 15€; Galleria 30€; Palchi 40€; Platea 4 60€; Platea 3 70€; Platea 2 80€; Platea 1 90€. Rimasti in pianta sul sito del Maggio solo pochi posti di platea 2, 3 e 4

Durata complessiva 2 ore circa

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