ROMA – Nomine Rai: dopo il via libera alla conferma di Gian Marco Chiocci alla guida del Tg1 e la scelta di Luca Poggi come amministratore delegato di Rai Pubblicità al posto del dimissionario Gian Paolo Tagliavia, a breve il consiglio di amministrazione Rai potrebbe essere chiamato a esprimersi anche su altri avvicendamenti alle testate, che potrebbero intrecciarsi con nomine ai generi e alle direzioni corporate.
E’ probabile che nell’ultima riunione prima della pausa natalizia, verosimilmente a metà dicembre, possa arrivare il primo pacchetto di nomine della gestione targata Giampaolo Rossi. Il quadro, però, resta tutto da definire, perché le variabili in gioco sono diverse, e molto dipenderà dall’esito della partita sulla presidenza che deve ancora giocarsi in Commissione di Vigilanza. In ogni modo, oggi scadono i mandati triennali di Paolo Petrecca a Rainews e Alessandro Casarin alla Tgr, che ha svolto già il secondo incarico ed è tra l’altro prossimo alla pensione.
Da rinnovare c’è anche la direzione di Rai Sport, perché Jacopo Volpi andrà in pensione a fine dicembre. Senza contare il Tg3, affidato ad interim a Pierluca Terzulli fino al 7 gennaio. In cantiere ci sono poi anche modifiche all’organizzazione dei generi, perché è allo studio la creazione di una direzione di coordinamento dei contenuti, con un maggior peso sulle scelte editoriali rispetto all’attuale Distribuzione, che dovrebbe essere affidata sempre a Stefano Coletta.
La Lega non intende lasciare la Tgr, puntando sull’attuale condirettore Roberto Pacchetti, e spinge per avere nuovi incarichi ai generi. Le richieste sono ritenute, però, eccessive da più esponenti di Fratelli d’Italia che fanno notare come, rispetto al reale peso elettorale, la Lega sia già sovrarappresentata al contrario del loro partito. All’interno della maggioranza è in atto, tra l’altro, un braccio di ferro sull’ammontare del canone, che la Lega vorrebbe mantenere a 70 euro, a differenza di quanto previsto dal testo di base della manovra che lo riporterebbe a quota 90 euro.
Gli altri partiti del centrodestra non sono, però, dello stesso avviso, anche perché i fondi necessari a ristorare la Rai andrebbero reperiti dalla fiscalità generale, sottraendoli così da altri settori. Forza Italia, oltre a respingere l’ipotesi di un taglio che potrebbe, tra l’altro, finire con il penalizzare Mediaset in caso di modifiche ai tetti pubblicitari, deve guardarsi da quegli esponenti degli altri partiti alleati che, per sbloccare la partita sulla presidenza, sarebbero pronti a sacrificare la candidata azzurra Simona Agnes. Mercoledì 27 alle 8.30 è convocata una nuova riunione della Commissione di Vigilanza per la votazione del presidente.
Se il Movimento 5 Stelle, che nell’ultima riunione del cda ha dato il via libera alla conferma di Chiocci, decidesse di fare un passo in direzione di Agnes, per il partito guidato da Giuseppe Conte potrebbero spalancarsi le porte del Tg3, che altrimenti potrebbe restare in orbita dem. La minoranza si è mossa, però, compatta nell’ultima riunione della bicamerale, poi andata a vuoto, ribadendo che serve riaprire il confronto sulla presidenza, e il muro contro muro con la maggioranza sembra, al momento, destinato ad andare avanti.
