
ROMA – Folla oceanica, un fiume in piena. Attese anche di otto ore per rendere omaggio a Papa Francesco. E la decisione di tenere aperta la basilica di San Pietro fin oltre la mezzanotte. Ci sono le famiglie con i passeggini, i ragazzi con le felpe colorate, gli anziani spinti sulla loro carrozzina, come fino a solo pochi giorni fa si muoveva anche Bergoglio. E’ il popolo, fatto di credenti e non, che fino a venerdì 25 aprile si fermerà davanti alla bara per pregare. Ore di fila per sostare solo pochi secondi, ma sono tante le persone che vogliono ringraziarlo per questi dodici anni di pontificato. A rendere omaggio alla salma del Pontefice la premier Giorgia Meloni, i ministri Antonio Tajani e Matteo Piantedosi, il presidente della Camera Lorenzo Fontana. Ma anche Matteo Renzi, Nicola Fratoianni, per citarne alcuni perché l’elenco è lungo. In tanti hanno un ricordo, una parola, un messaggio di questo Papa che ha portato un vento nuovo nel mondo.

MELONI – La politica non perde però il vizio di litigare: anche la commemorazione di Papa Francesco in Parlamento è l’occasione per misurare le fratture. Con Giorgia Meloni che si mette la mano sul volto alla fine del discorso di Elly Schlein, secondo cui il Pontefice morto “non merita l’ipocrisia” di chi “deporta i migranti”. “Ipocrisia” è la parola che usa anche Giuseppe Conte, per liquidare “i vaniloqui” di chi “ignorava i suoi moniti contro le parole di odio e la logica della guerra”. Insegnamenti e gratitudine sono invece i concetti ricorrenti nel discorso della Premier, con ricordi personali e momenti pubblici vissuti al fianco di Bergoglio, un papa che “ha rotto gli schemi” ed è “entrato nel cuore delle persone”. Senatori e deputati sono stati riuniti a Montecitorio, in un momento solenne, un’ora e mezza incastrata fra il voto di fiducia sul decreto bollette e la discussione sul decreto P.a.
SUOR GENEVIEVE – La prima a rendere omaggio con il fazzoletto bianco in mano, che non riesce a raccogliere tutte le sue lacrime, è suor Genevieve, 82 anni, la piccola religiosa amica di Papa Francesco e dei poveri, a partire da quei circensi con i quali ha vissuto in una roulotte per decenni della sua vita. E’ tanta la gente, 100mila persone la prima stima. Ma se ne attendono di ora in ora sempre di più, tanto che il Vaticano ha deciso di valutare di lasciare la basilica aperta tutta la notte. La mattina era cominciata con il solenne e commovente rito della traslazione della salma. Nella Cappella di Santa Marta, dove è stato vegliato tutta la notte dai penitenzieri e dal parroco di San Pietro, don Agnello Stoia, il corpo di Francesco, deposto nella bara, è stato portato in spalla dai sediari fino in basilica.
BREVE LITURGIA – Il passaggio dall’Arco delle Campane, lo stesso che domenica aveva attraversato per il suo ultimo giro in papamobile, l’applauso delle migliaia di fedeli in piazza per assistere al rito sovrasta il canto funebre, i salmi che si susseguono per accompagnare la processione. In sottofondo la campana di San Pietro a morto. Poi l’ingresso in basilica e una breve liturgia. La salma di Francesco viene quindi aspersa con l’acqua benedetta e incensata. E’ a terra (su una pedana adagiata su un tappeto) e non su un catafalco, come è sempre stato nel passato. E’ stata così rispettata la sua volontà. Desiderava essere trattato da morto “con dignità ma come ogni cristiano”, aveva detto un anno fa.
Intanto Roma si prepara ad accogliere le decine di delegazioni che verranno per i funerali di sabato. Serrate le misure di sicurezza e grande movimento in tutta l’area intorno al Vaticano. Sono già stati installati i maxischermi a via della Conciliazione e nella vicina Piazza Risorgimento. Attesi i grandi della terra e i principali leader religiosi anche di altre confessioni. Ma quello di Francesco forse sarà il funerale degli ultimi, con senzatetto, migranti e, se sarà logisticamente possibile, anche detenuti. La vicinanza ai carcerati è stata una cifra importante di questo pontificato, fino alla fine, con l’ultima uscita fuori dal Vaticano dedicata a loro: quel Giovedì Santo nel penitenziario di Regina Coeli.
SOLDI AL CARCERE MINORILE – E oggi si è anche scoperto che negli ultimi giorni Francesco aveva alleggerito il suo conto personale di 200mila euro per sostenere il pastificio del carcere minorile di Casal Del Marmo che offre un mestiere e una seconda chance ad alcuni ragazzi. Ha fatto avere la somma al vescovo ausiliare di Roma, monsignor Benoni Ambarus, semplicemente ‘don Ben’ per Francesco ma anche per i romani. E ora il vescovo promette: “Sto lavorando perché i suoi figli prediletti possano essere ai funerali”.
TRUMP – Sono oltre 170 le delegazioni di rappresentanti di Stato e di governo in arrivo nella Capitale per rendere omaggio al Papa, insieme alle oltre duecentomila persone attese in Vaticano. Dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dalla presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen al presidente francese Emmanuel Macron, oltre al principe William, i reali belgi e spagnoli, e molti altri ancora. Queste le delegazioni fin qui confermate (e quelle che non ci saranno). – Usa: Uno dei primi ad annunciare la propria presenza e’ stato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che in un post su Truth ha comunicato che insieme alla moglie Melania si rechera’ in Vaticano. “Non vediamo l’ora di essere li’”.
PUTIN E ISRAELE – Non ci sarà Putin, colpito da mandato di cattura internazionale. Lo rappresenterà la ministra della cultura, Olga Ljubimova. Israele, dopo le polemiche seguite alle mancate condoglianze di Netanyahu e al post cancellato del ministero degli esteri, sarà rappresentato dall’ambasciatore presso la Santa Sede, Yaron Sideman.
REALI E PREMIER – Di seguito la lista delle personalità confermate: – Europa – Austria: il cancelliere Christian Stocker Belgio: re Filippo, la regina Mathilde e il premier Bart De Wever Bulgaria: il primo ministro Rossen Jeliazkov Croazia: il presidente Zoran Milanovic e il premier Andrej Plenkovic; il Paese ha proclamato sabato giorno di lutto nazional; Repubblica Ceca: il premier Petr Fiala Estonia: il presidente Alar Karis Ue: la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e la presidente dell’Europarlamento Finlandia: il presidente Alexander Stubb Francia: il presidente Emmanuel Macron, che ha anticipato il rientro da una visita nei territori nell’Oceano Indiano Germania: il presidente Frank-Walter Steinmeier e il cancelliere uscente Olaf Scholz Grecia: il premier Kyriakos Mitsotakis Ungheria: il presidente Tamas Sulyok Irlanda: il presidente Michael Higgins con la moglie Sabina e il premier Micheal Martin Kosovo: la presidente Vjosa Osmani Lettonia: il presidente Edgars Rinkevics Lituania: il presidente Gitanas Nauseda Moldavia: la presidente Maia Sandu Monaco: il principe Alberto II e la principessa Charlene; il principato ha dichiarato tre giorni di lutto Macedonia del Nord: la presidente Gordana Siljanovska-Davkova Norvegia: il principe ereditario Haakon, la principessa Mette-Marit e il ministro degli Esteri Espen Barth Eide Olanda: il premier Dick Schoof e il ministro degli Esteri Caspar Veldkamp; re Guglielmo Alessandro e la regina Máxima, di origine argentina, non parteciperanno per via delle celebrazioni del compleanno del sovrano.
WILLIAM PER RE CARLO III – Polonia: il presidente Andrzej Duda con la consorte Portogallo: il presidente Marcelo Rebelo de Sousa e il premier Luis Montenegro Regno Unito: il principe William in rappresentanza di re Carlo III e il primo ministro Keir Starmer Romania: il presidente ad interim Ilie Bolojan Slovacchia: il presidente Peter Pellegrini Slovenia: la presidente Natasa Pirc Musar e il premier Robert Golob Svezia: re Carlo XVI Gustavo, la regina Silvia e il premier Ulf Kristersson Spagna: re Felipe VI e la regina Letizia, le vice premier María Jesús Montero e Yolanda Díaz Russia: la ministra della Cultura Olga Lyubimova Ucraina: il presidente Volodymyr Zelensky con la moglie Olena.
AMERICHE – Americhe – Argentina: il presidente Javier Milei Brasile: il presidente Luiz Inácio Lula da Silva e la moglie Janja Nazioni Unite: il segretario generale Antonio Guterres; Stati Uniti: il presidente Donald Trump e la moglie Melania – Medio Oriente – Israele: Yaron Sideman, ambasciatore presso la Santa Sede. – Africa – Capo Verde: il presidente José Maria Neves; Repubblica Centrafricana: il presidente Faustin-Archange Touadéra. – Asia – Filippine: il presidente Ferdinand Marcos e la first lady Liza Marcos. Taiwan: l’ex vice presidente ed ex premier Chen Chien Jen.