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PRATO – Contrabbando merci dalla Cina: sequestri per 2,2 milioni di euro e un imprenditore indagato. La Procura della Repubblica di Prato, guidata da Luca Tescaroli, grazie all’indagine condotta dalla Guardia di Finanza, ha scoperto che merce in arrivo dalla Cina, grazie a società ‘cartiere’ e ‘filtro’, evitava le tasse doganali.
L’operazione di contrasto al contrabbando doganale ha preso avvio da un’articolata attività di analisi e intelligence che ha permesso di concentrare l’attenzione su una ditta individuale del Macrolotto 1 di Prato, che opera nel commercio all’ingrosso di abbigliamento e calzature.
Lo stabilimento era già stato segnalato dai vigili del fuoco di Prato per “irregolarità” emerse nella verifica dei requisiti di sicurezza antincendio. L’approfondimento della Fiamme gialle ha permesso di ricostruire il meccanismo illecito adottato dall’imprenditore coinvolto, basato sull’utilizzo di società ‘cartiere’ e di due società ‘filtro’, una a Prato e una a Napoli, impiegate per fornire una copertura documentale falsa alla movimentazione della merce.
In realtà, i prodotti, venivano importati direttamente dalla Cina in totale evasione dei tributi doganali e dell’Iva all’importazione, con un danno erariale stimato in oltre 750mila euro. La Gdf ha dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo – emesso dal gip – sull’intera merce rinvenuta, per un valore complessivo di 2,2 milioni di euro.