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MOSCA – Nella conferenza stampa di fine anno, Vladimir Putin ha detto che la situazione nel conflitto in Ucraina sta cambiando “drasticamente” e la Russia si avvicina al raggiungimento dei suoi “obiettivi prioritari”. Aggiungendo di essere pronto a incontrare il presidente eletto americano Donald Trump e sottolineando di non avere parlato con lui per “oltre quattro anni”.
“Noi siamo pronti a negoziati, ma abbiamo bisogno che gli ucraini siano pronti a negoziati e a compromessi” per mettere fine al conflitto, ha aggiunto Putin sottolineando che “la politica è l’arte del compromesso e i negoziati sono un compromesso”.
Putin ha quindi sfidato gli Usa a un “duello tecnologico” relativo al nuovo missile russo balistico ipersonico Oreshnik per dimostrare che non può essere abbattuto dalle difese aeree occidentali.
“Possono designare un obiettivo a Kiev, e vedere se riescono ad abbatterlo, vorremmo veramente fare questo esperimento”, ha affermato Putin, aggiungendo che il missile ha ora una gittata di 5.500 chilometri.
Putin, inoltre, ha detto di essere pronto a incontrare il presidente eletto americano Donald Trump, sottolineando di non avere parlato con lui per “oltre quattro anni” e di non avere ancora incontrato l’ex presidente siriano Bashar al Assad, che si è rifugiato a Mosca, ma che lo farà.
La Russia sta evacuando circa 4.000 combattenti iraniani dalla Siria “su loro richiesta”, ha spiegato il presidente russo nella sua conferenza stampa di fine anno, citato dalla Tass. Il presidente ha aggiunto che “la Russia spera ci saranno pace e tranquillità in Siria, e mantiene rapporti con tutte le parti”. Putin ha quindi sottolineato che “la Russia ha in linea di massima raggiunto i suoi obiettivi in Siria”.
Per quanto riguarda l’uccisione in un attentato a Mosca del generale Igor Kirillov e di un suo assistente, Putin ha detto che è stato il risultato di “gravi errori” dei servizi speciali russi. Quello che è avvenuto “significa che le nostre forze dell’ordine e i nostri servizi speciali lasciano passare questi colpi, dobbiamo migliorare questo lavoro e non permettere errori così gravi”, ha affermato Putin, citato dall’agenzia Interfax.
La Russia è pronta a firmare accordi di pace con qualsiasi autorità legittima in Ucraina, persino con Volodymyr Zelensky, ma le attuali autorità di Kiev non sono legittime. “Se ci saranno elezioni, se qualcuno diventerà legittimo, parleremo con tutti, incluso Zelensky. Se l’Ucraina vuole davvero intraprendere il cammino verso una soluzione pacifica, può certamente farlo. Ma possiamo firmare (accordi di pace) solo con chi è legittimo. E la Rada (il Parlamento ucraino) e il presidente della Rada sono legittimi”, ha affermato il presidente.
Il ministro della Difesa Crosetto intanto commenta le parole di Zelensky, il quale ha detto ieri che l’Ucraina non riuscirà a riprendersi la Crimea e il Donbass: “Il primo duro monito sull’impossibilita fisica di reggere un confronto a lungo termine lo ha lanciato l’Italia, lo ha lanciato il sottoscritto. Sono stato il primo a dire che c’è un problema di persone e che le guerre non si vincono con la ragione, col diritto e con l’anima, ma purtroppo si vincono anche col numero di persone che le combattono e quando il confronto è tra due Paesi che hanno bacini diversi alla fine arrivi ad avere il problema di cui ha parlato Zelensky”.
“Questo problema l’ho posto alla Nato e all’Ue un anno fa ed è da allora che noi stiamo lavorando per la pace. Già con la missione di Zuppi eravamo convinti che dovevamo costruire le condizioni di una pace seria ed è quello che faremo”, ha aggiunto Crosetto.
In Ucraina “bisogna lavorare per un cessate il fuoco tutelando l’integrità del Paese”, ha detto il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani al termine del vertice del Ppe pre-Consiglio europeo, giudicando al momento “un periodo ipotetico” la possibilità di inviare truppe di peacekeeping. “E’ prematuro”, ha aggiunto.
ASSAD – Con Bashar Assad, presidente rovesciato dai ribelli ed evacuato anche lui a Mosca, ha detto di non avere avuto finora nessun contatto ma che lo prevede nel prossimo futuro. Quella sarà l’occasione, ha assicurato Putin, per chiedergli informazioni sulla sorte del reporter statunitense Austin Tice, scomparso in Siria 12 anni fa.
BERLUSCONI – Infine il leader del Cremlino, che si è detto “sempre pronto a incontrare Donald Trump”, ha ricordato Silvio Berlusconi, inserendolo nell’elenco di personalità, insieme a Helmut Kohl e Jacques Chirac, con cui gli piacerebbe prendere una tazza di tè se ne avesse la possibilità. “Berlusconi ha fatto molto per lo sviluppo delle relazioni tra Italia e Russia”, ha ricordato Putin, “era una persona calorosa e attiva nella comunicazione, molto intelligente”.
ZELENSKY – “Vladimir Putin è il vero nazista di oggi e parla di de-nazificare l’Ucraina, vive nella sua bolla”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky al termine dell’incontro con i leader Ue rispondendo ad una domanda sui cosiddetti negoziati di pace all’inizio della guerra. “Voleva privarci del nostro futuro, delle nostra indipendenza, mantenerci nella sfera russa, toglierci l’esercito: questo non è un accordo”, ha detto. “Putin è pericoloso per tutti: penso che sia pazzo e credo che anche lui sa di essere pazzo e ama uccidere”.
“Voglio condividere” con Trump “più dettagli: conto di avere tempo per parlare, pensare, ascoltare la sua visione e mostrargli la nostra. Spero che mi capirà, perché penso che siamo solo persone e abbiamo le stesse emozioni”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in conferenza stampa al Consiglio europeo. “Trump è una persona forte, è importante che sia dalla nostra parte” e “ci aiuti a fermare la guerra”, ha aggiunto, sottolineando l’importanza di “avere unità tra gli Stati Uniti e i leader europei”.
KIEV – Il Regno Unito fornirà all’Ucraina equipaggiamenti militari per un valore di 225 milioni di sterline (273 milioni di euro), tra cui droni, sistemi di difesa aerea e munizioni: lo ha annunciato il ministero della Difesa britannico in un comunicato stampa. L’annuncio arriva il giorno dopo la visita del Segretario alla Difesa britannico John Healey a Kiev, dove ha incontrato il suo omologo Rustem Umerov e si è impegnato a “intensificare” il sostegno del Regno Unito all’Ucraina nel 2025.