Può sembrare un esercizio estemporaneo, ma misurare la circonferenza del polpaccio, nelle persone anziane, può essere indice di buona salute o, addirittura di rischio mortalità. Concordano, su questo, i medici geriatri.
La circonferenza del polpaccio, quindi, è una nuova, semplice misura da prendere per valutare lo stato di salute degli anziani, piu’ efficiente delle altre misure corporee prese al braccio o all’addome. Si tratta dunque di un nuovo indicatore antropometrico di buona salute, in grado di prevedere la mortalita’ specialmente negli over 80, per tutte le cause, nei dieci anni successivi.
Misurare il polpaccio destro da seduti, con il piede appoggiato a terra, nel punto della massima circonferenza, aiuta a individuare in pochi minuti chi ha una ridotta massa muscolare ed è per questo a maggior rischio di morte negli anni a venire. Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista Experimental Gerontology, presentato in occasione del 69esimo Congresso Nazionale della Societa’ Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG) in corso a Firenze fino al 14 dicembre.
“Da anziani, muscoli adeguati e tonici sono infatti un salvavita – dice Andrea Ungar, presidente della SIGG e ordinario di Geriatria all’Università di Firenze – perchè riducono il rischio di cadute, disabilità, ricoveri, complicazioni postoperatorie, progressione di malattie croniche e si associano perciò anche a una minore probabilità di morte per qualsiasi causa. Avere un polpaccio piccolo dopo gli 80 anni, cioè inferiore a 30 cm negli uomini e a 28 cm nelle donne, si associa a un rischio di morte triplo; viceversa, se superiore a 35 cm negli uomini e 33 cm nelle donne, è indicativo di una buona massa muscolare complessiva e riduce del 70% il rischio di morte nei 10 anni successivi”.