FIRENZE – La Corte d’Assise di Firenze ha condannato a 6 anni e 8 mesi per omicidio preterintenzionale un imprenditore fiorentino, 56 anni, accusato di aver picchiato la madre di 88 anni provocandone, senza volerlo, la morte.
L’uomo è stato assolto dall’accusa di maltrattamenti nei confronti del padre, che aveva raccontato ai carabinieri delle vessazioni subite ma poi non aveva firmato la denuncia né si era poi costituito parte civile al processo. Il pm Lorenzo Gestri aveva chiesto la condanna a 6 anni e 10 mesi per l’accusa di maltrattamenti aggravati dalla morte della madre, ma i giudici hanno riqualificato il reato. Le indagini dei carabinieri erano partite il 6 ottobre 2024 con la segnalazione di alcuni residenti in un condominio a Scandicci (Firenze), preoccupati dalle urla provenienti dall’abitazione della coppia di anziani. Quando i carabinieri arrivarono trovarono l’anziana con lividi ed ecchimosi sul corpo.
L’uomo fu arrestato, la donna fu ricoverata all’ospedale San Giovanni di Dio, dove morì il 15 ottobre. L’autopsia ha poi accertato l’esistenza di un nesso tra la causa del decesso e i lividi sul corpo della donna, anche se a provocarne la fine è stata un’infezione contratta in ospedale. Anche i vicini di casa degli anziani hanno raccontato al processo di urla, insulti e minacce provenienti dall’appartamento dei vicini, quando il figlio andava a trovare i genitori. In aula l’imprenditore, assistito dagli avvocati Samuel Stampigli e Marina Grasso, ha ammesso di aver insultato e minacciato la madre perché era esasperato dalla situazione e voleva spronarla a reagire. Ha anche ammesso di averla strattonata per le braccia, ma di averlo fatto per sollevarla ma negando di averla colpita.