
FIRENZE – Non ha sopportato la nuova esposizione mediatica dopo le notizie uscite dalla procura di Milano, Nicolo’ Fagioli. Il centrocampista della Fiorentina ha affidato a un lungo post su Instagram il suo sdegno per essere tornato, dopo qualche anno, sui telegiornali e nelle prime pagine.
“Chiedo rispetto adesso, dopo aver affrontato un processo, preso una giusta condanna. Chiedo scusa a tutti i colleghi, a tutti gli amici che, a causa dei miei errori si trovano, loro malgrado coinvolti o nominati – anche se solamente in una riga di giornale – in questa situazione solo per avermi aiutato. E ringrazio la Fiorentina, la Juventus, gli amici e la mia famiglia, che non hanno mai smesso di supportarmi e aiutarmi in un momento difficile. Anche se li ho sicuramente delusi. Non ritornerò più sull’argomento, adesso devo solo pensare a dare il massimo sul campo”. Lo ha scritto il calciatore Nicolò’ Fagioli su Instagram in merito all’inchiesta della procura di Milano sul gruppo milanese attivo nell’organizzazione di scommesse illegali e del riciclaggio dei proventi.
A Fagioli, la cui posizione già nota è stata trasmessa nel capoluogo lombardo dai pm di Torino, viene contestata la violazione di due commi dell’articolo 4 della legge 401/1989 sugli interventi nel settore del giuoco e delle scommesse clandestini e tutela della correttezza nello svolgimento di manifestazioni sportive.
“Ho pagato il mio debito con la giustizia con una condanna e una sacrosanta squalifica, con umiliazioni continue e giustificate, con la vergogna provata e con il rischio di non rialzarmi più – ha detto ancora Fagioli – ho raccontato della mia patologia, seria, nelle scuole, ai miei familiari, agli amici e alla stampa. Quella stessa stampa che affronta spesso le problematiche gravi della mia malattia e come affrontarle, ma che oggi mi rimette alla gogna. Ancora una volta. Ho sopportato il peso di aver commesso qualcosa di brutto. Di aver deluso tutte le persone che credevano in me. Ormai non è certo una novità: senza alcun vittimismo, ho passato un periodo buio, ho sofferto di una brutta patologia e questa non è assolutamente una giustificazione. Ma vedere ora tutto questo accanimento mediatico mi sta facendo rivivere quei fantasmi. No, stavolta tutto questo non è giusto. Ho sbagliato, ho pagato, senza aver fatto male a nessuno se non a me stesso e alle persone accanto a me. E come ogni persona che sbaglia e paga, ho tutto il diritto di rialzarmi. Tutti, anche chi scrive oggi, possono cadere e commettere errori. L’importante è saperlo riconoscere e credo che la forza di un uomo stia nel sapersi rialzare. Avevo 19 anni all’epoca dei fatti e la ludopatia aveva preso il sopravvento su di me. Me ne sono pentito, ma la vita mi ha dato una seconda opportunità e la vorrei cogliere, avendo già scontato tutto ciò che dovevo scontare”.
IL LEGALE DEL CALCIATORE – “Per Nicolò era già un capitolo chiuso l’anno scorso dopo gli interrogatori con il pm di Torino. Con la giustizia sportiva ha già sanato e vuole farlo al più presto anche con quella ordinaria. Ora è concentrato a recuperare dal punto di vista calcistico”. Lo ha detto l’avvocato Armando Simbari, legale di Nicolà Fagioli, in merito all’inchiesta sul calcioscommesse tornata di attualità lo scorso venerdì con l’esecuzione di un decreto di sequestro da 1,5 milioni di euro nei confronti del gruppo attivo nell’area milanese, ritenuto responsabile dell’organizzazione illegale di scommesse, e del riciclaggio dei proventi attraverso una gioielleria. Fagioli, indagato per la violazione di due commi dell’articolo 4 della legge 401/1989 sugli interventi nel settore del giuoco e delle scommesse clandestini e tutela della correttezza nello svolgimento di manifestazioni sportive, potrà estinguere il reato contravvenzionale con un’oblazione, ovvero il pagamento di un’ammenda.