
FIRENZE – Al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino domenica 16 febbraio alle 17 prima recita di Rigoletto, il capolavoro di Giuseppe Verdi che torna in scena nell’allestimento del 2021 firmato da Davide Livermore e ripreso da Stefania Grazioli. Sul podio della Sala Grande, alla testa dell’Orchestra e del Coro del Maggio, il maestro Stefano Ranzani. Il maestro del Coro del Maggio è Lorenzo Fratini.
La compagnia di canto è formata da Daniel Luis de Vicente (Leon Kim nella recita del 18/2) nella parte di Rigoletto; Celso Albelo come il Duca di Mantova e Olga Peretyatko nella parte di Gilda. Alessio Cacciamani veste i panni di Sparafucile; Janetka Hosco è Giovanna; Eleonora Filipponi interpreta Maddalena; Manuel Fuentes è Il Conte di Monterone e Yurii Strakhov Marullo. Huigang Liu e Letizia Bertoldi sono rispettivamente il Conte e la Contessa di Ceprano e Daniele Falcone interpreta Matteo Borsa. Chiudono il cast, rispettivamente nei ruoli del Paggio e dell’Usciere di corte, Aloisia De Nardis e Egidio Massimo Naccarato. Figuranti speciali Maria Lucia Bianchi, Ilaria Brandaglia, Maria Novella Della Martira, Livia Risso, Sara Silli, Andrea Bassi, Egidio Egidi, Giampaolo Gobbi, Leonardo Paoli, Carlo Pucci, Simone Ticci.
Altre tre le recite in programma: il 18 e il 20 febbraio alle ore 20 e domenica 23 febbraio alle ore 15:30.
Sul podio il maestro Stefano Ranzani, il cui ultimo impegno operistico al Maggio fu proprio con un Rigoletto andato in scena nell’ottobre del 2009: “Ho sempre considerato Rigoletto la più ‘mozartiana’ delle opere che compongono la trilogia popolare di Verdi, quasi leggiadra e delicata, questo nonostante i temi oscuri che formano la trama. La musica stessa, un linguaggio semplice solo all’apparenza, richiede ogni volta un approccio diverso alla partitura che si stringe fra le mani; spesso emergono nuovi aspetti che nelle precedenti letture non avevo notato o a cui avevo dato un peso diverso. Questo è senza dubbio uno degli aspetti più affascinanti di questo mestiere – continua il maestro Ranzani nella sua analisi – perché vi è una crescita continua ed è necessaria quindi una ricerca anche interiore in noi stessi per cercare, soprattutto da parte del direttore d’orchestra, il modo di restare quanto più fedeli possibili, musicalmente parlando, a quelli che sono i desideri del compositore. Infine sono davvero felice di poter fare ritorno a Firenze e di poterlo fare con questa produzione, dove ho trovato un cast davvero splendido e un’Orchestra e un Coro, con i quali non lavoravo da molto tempo, che rimangono formidabili in ogni loro singolo componente”.
Parte della celeberrima “Trilogia popolare” verdiana e basato sul dramma di Victor Hugo Le roi s’amuse, questa messa in scena con la regia di Davide Livermore torna al Maggio a distanza di quattro anni dall’ultima volta (in piena era covid, con le limitazioni ai posti in sala) con la ripresa da Stefania Grazioli che ne ha sottolineato l’originalità visiva: “Nella sua visione caleidoscopica della vicenda e dei personaggi Livermore è riuscito a fare emergere una ‘mostruosità’ intima e interiore di Rigoletto; inoltre questo è un allestimento che gioca molto sull’oscurità e sulle profondità; lo si percepisce attraverso le ambientazioni dove la trama verdiana si svolge e penso, per esempio, all’ultima scena, che si articola all’interno di una metropolitana. Si ha la percezione, inoltre, che ogni atto dell’opera sia ambientato in epoche diverse: il primo è allestito come se a farne da sfondo sia una festa quasi orgiastica con costumi rinascimentali, una scena con sfumature ai limiti del rituale che mi ha ricordato il celebre film Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick. In questa produzione i figuranti speciali sono coinvolti in modo decisamente attivo poiché hanno il ruolo di far emergere ancor di più queste tinte erotiche dell’opera e dei personaggi che la compongono, con particolare attenzione a quello del Duca e di coloro che stanno intorno a lui. Questo per delineare con decisione quello che è uno degli aspetti che Livermore ha fatto emergere, ossia che tutti coloro che fanno parte di questa storia, in realtà, sono vittime. Anche il Duca stesso è una vittima, poiché quasi imprigionato dalla sua duplicità e dalla sua ‘lotta interiore’ fra un atteggiamento libertino e una ricerca invece di un amore più puro e profondo”.
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (Piazza vittorio Gui)
Domenica 16 febbraio alle 17 (repliche martedì 18 e giovedì 20 alle 20 e domenica 23 alle 15.30)
Rigoletto. Melodramma in tre atti Libretto di Francesco Maria Piave dal dramma Le roi s’amuse di Victor Hugo. Musica di Giuseppe Verdi Edizione Edwin F.Kalmus & Co., INC., Boca Raton, Florida Allestimento del Maggio Musicale Fiorentino
Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino Maestro concertatore e direttore Stefano Ranzani Maestro del Coro Lorenzo Fratini
Solo ascolto: 10€ (solo in biblietteria prima dello spettacolo) Visibilità limitata: 15€ Galleria: 35€ Palchi: 45€ Platea 4: 65€ Platea 3: 75€ Platea 2: 90€ Platea 1: 110€ (repliche) Platea 1: 130€ (prima recita).
Rimasti solo pochi posti di platea per la prima e l’ultima; maggiore disponibilità per le altre (per il 18 sono ricomparsi in pianta anche alcuni biglietti di galleria); vendita anche online direttamente sul sito del Maggio