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Mattarella: “La pace grida la sua urgenza. Aspettiamo Cecilia Sala in Italia. Basta liste d’attesa lunghe”

Mattarella: “La pace grida la sua urgenza. Aspettiamo Cecilia Sala in Italia. Basta liste d’attesa lunghe”

ROMA – “Questo nostro incontro tradizionale
mi consente di rivolgere l’augurio più sincero a tutti voi, a chi si trova in Italia e agli italiani che sono all’estero. Stiamo vivendo come ogni fine anno ore di attesa per un tempo nuovo che viene e che speriamo migliore. Ore in cui cerchiamo la serenità rinsaldando i nostri rapporti. Nelle nostre comunità, nelle famiglie, nelle amicizie”.

Lo di e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel discorso di fine anno, in diretta dal Quirinale a reti unificate.
“Facciamo i nostri auguri – prosegue – e ne riceviamo. Non è soltanto un rito, è la dimostrazione della nostra natura più autentica, quella che ci chiama alla relazione con gli altri”.

“Nella notte di Natale si è diffusa la notizia che a Gaza una bambina di pochi giorni è morta
assiderata. Nella stessa notte di Natale feroci bombardamenti russi hanno colpito le centrali di energia delle città dell’Ucraina per costringere quella popolazione civile al buio e al gelo. Gli innocenti rapiti da Hamas, e tuttora ostaggi,
vivono un secondo inizio di anno in condizioni disumane. Queste forme di barbarie non risparmiano neppure il Natale e le
festività più sentite”.

Il capo dello Stato ricorda le “migliaia di vittime civili delle guerre in corso”, che “turbano tragicamente le nostre coscienze”.

“Mai come adesso la pace grida la sua
urgenza. La pace che la nostra Costituzione indica come obiettivo irrinunziabile, che l’Italia ha sempre perseguito,anche con l’importante momento quest’anno della presidenza del G7. La pace di cui l’Unione Europea è storica espressione”.

Dopo un lungo passaggio sul tema della pace nel tradizionale discorso di fine anno, Mattarella aggiunge: “Questo è, quindi, il primo augurio che tutti ci rivolgiamo, che il nuovo
anno porti vera pace ovunque”.

“Interpreto, in queste ore, l’angoscia di tutti per la detenzione di Cecilia Sala. Le siamo
vicini in attesa di rivederla al più presto in Italia”.

La pace “non significa sottomettersi
alla prepotenza di chi aggredisce gli altri Paesi con le armi”, ma è “la pace del rispetto dei diritti umani, la pace del diritto di ogni popolo alla libertà e alla dignità”, sottolinea Mattarella dopo aver ribadito “l’urgenza della pace”.
“Perché – continua – è giusto. E, se questo motivo non fosse ritenuto sufficiente, perché è l’unica garanzia di una vera pace, evitando che vengano aggrediti altri Paesi d’Europa”.

“La notte di Natale Papa Francesco – cui invio auguri pieni di riconoscenza – ha aperto il Giubileo, facendo risuonare nel mondo il richiamo alla speranza. Quelle di questa sera sono ore di speranza nel futuro, nell’anno che viene. Tocca a noi saperla tradurre in realtà”.

Mattarella, dopo aver ricordato la vicenda di Cecilia Sala segnala ancora una volta il valore della libera informazione”. “Tanti giornalisti – dice con forza – rischiano la vita per documentare quel che accade nelle sciagurate guerre ai confini dell’Europa, in Medio Oriente e altrove. Spesso pagano a caro
prezzo il servizio che rendono alla comunità”.

“La crescita della spesa in armamenti, innescata nel mondo dall’aggressione della Russia
all’Ucraina – che costringe anche noi a provvedere alla nostra difesa – ha toccato quest’anno la cifra record di 2.443 miliardi di dollari. Otto volte di più di quanto stanziato alla recente Cop 29, a Baku, per contrastare il cambiamento climatico, esigenza, questa, vitale per l’umanità. Una sconfortante
sproporzione”.

“Cosa significa concretamente coltivare fiducia in un tempo segnato, oltre che dalle guerre,
da squilibri, da conflitti? Vi è bisogno di riorientare la convivenza, il modo di vivere insieme. In questo periodo sembra che il mondo sia sottoposto a una allarmante forza centrifuga, capace di dividere, di allontanare, di radicalizzare le contrapposizioni. Sono lacerate le pubbliche opinioni. Faglie profonde attraversano le nostre società”.

“La realtà che viviamo ci presenta
contraddizioni che generano smarrimento, sgomento, talvolta senso di impotenza. A livello globale aumenta in modo esponenziale la ricchezza di pochissimi mentre si espande la
povertà di tanti”.

“La scienza, la ricerca, le nuove tecnologie aprono possibilità inimmaginabili fino a poco tempo addietro per la cura di malattie ritenute inguaribili. Nello stesso tempo vi sono lunghe liste d’attesa per esami che, se tempestivi, possono salvare la vita. Numerose persone rinunciano alle cure e alle medicine perché prive dei mezzi necessari”.

Con l’aspetto confortante dei dati sull’occupazione “stride il fenomeno dei giovani che vanno a lavorare all’estero perché non trovano alternative, spesso dopo essersi laureati”. “I dati dell’occupazione sono incoraggianti. Resistono tuttavia aree di precarietà, di salari bassi, di lavoratori in cassintegrazione”. “L’export italiano registra dati positivi, e così il turismo. Segno che il Paese esercita una forza di attrazione, che va anche al di là delle sue bellezze naturali, delle sue
città d’arte, della sua cultura”.

“Tra Nord e Sud c’è una disuguale
disponibilità di servizi. Continua il pericolo dell’abbandono delle aree interne e montane. Colmare queste distanze. Assicurare una effettiva pienezza di diritti è il nostro compito”.

“Il mutamento del clima incide decisamente anche sugli eventi meteo che subiamo in Italia: ne abbiamo ripetute testimonianze. Le alluvioni non possono più essere considerate fatti straordinari. Sono frequenti e vanno quindi prevenute con lungimiranza, rimuovendo le condizioni che provocano sciagure”.

“Un’attenzione particolare richiede il fenomeno della violenza. Tocca tutto il mondo ma diviene
ancor più allarmante quando coinvolge i nostri ragazzi”. “Bullismo, risse, uso di armi. Preoccupante diffondersi del consumo di alcool e di droghe, vecchie e nuove, anche tra i giovanissimi. Comportamenti – fa sapere il Capo dello Stato – purtroppo alimentati dal web che propone sovente modelli ispirati alla prepotenza, al successo facile, allo sballo”.

I giovani sono la grande risorsa del nostro Paese – rimarca Mattarella -. Possiamo contare sul loro entusiasmo, sulla loro forza creativa, sulla generosità che manifestano spesso. Abbiamo il dovere di ascoltare il loro disagio, di dare
risposte concrete alle loro esigenze, alle loro aspirazioni”.

“La precarietà e l’incertezza che avvertono le giovani generazioni vanno affrontate con grande
impegno anche perché vi risiede una causa rilevante della crisi delle nascite che stiamo vivendo”.

Mattarella inoltre sottolinea che “si intrecciano straordinarie potenzialità e punti di debolezza da risolvere”.

“Impegniamoci – è l’esortazione del Capo dello Stato -per una comune speranza che ci conduca con fiducia verso il futuro”.

“L’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani ha scelto, come parola dell’anno, ‘rispetto’.
Il rispetto verso gli altri rappresenta il primo passo per una società più accogliente, più rassicurante, più capace di umanità. Il primo passo sulla strada per il dialogo, la collaborazione, la solidarietà, elementi su cui poggia la nostra civiltà”.

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