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Il governo taglia ai comuni. Susanna Cenni per Anci Toscana: “hanno già contribuito all’abbattimento del debito pubblico, si rischia di non mantenere i servizi”

Il governo taglia ai comuni. Susanna Cenni per Anci Toscana: “hanno già contribuito all’abbattimento del debito pubblico, si rischia di non mantenere i servizi”

Negli ultimi mesi, il governo ha annunciato una serie di tagli significativi ai finanziamenti destinati ai comuni italiani, con un impatto particolarmente grave su tutti i comuni e le Provincie italiane. Questi tagli, previsti dalla Legge di Bilancio 2025 sono particolarmente ingenti e stanno suscitando forti preoccupazioni tra i sindaci e gli amministratori.
A vedere da quanto emerge dal riparto dei contributi alla finanza pubblica disposti dalla Legge di Bilancio 2025, presentato dalla Ragioneria dello Stato (Mef) alla Conferenza Stato-Regioni, i tagli danno una riduzione complessiva di 250 milioni di euro annui per gli anni 2024-2028, di cui 50 milioni sono a carico delle province e delle città metropolitane e 200 milioni a carico dei comuni.
Secondo le stime, i comuni e le province toscane subiranno una riduzione complessiva di circa 116 milioni di euro nei prossimi cinque anni. Una cifra sicuramente consistente che riguarda fondi destinati alla manutenzione degli immobili pubblici, ai servizi alla collettività, ai sussidi alle famiglie, alla scuola, ai trasporti e ai servizi socio-assistenziali. Una coperta già corta che si riduce ancora di più e imporrà scelte
politiche da parte degli enti locali che non possono che andare sulla riduzione dei servizi o sull’aumento della tassazione locale ai fini di un mantenimento dello standard dei servizi creati sui territori.
Per fare un esempio di realtà della nostra regione, la provincia di Siena perderà oltre 9 milioni di euro, con il capoluogo che subirà una riduzione di 2,7 milioni di euro. Anche la provincia di Grosseto sarà gravemente colpita, con una riduzione di quasi 7,7 milioni di euro. I tagli del governo agli enti locali nella provincia di Firenze ammontano a circa 25 milioni di euro per i prossimi cinque anni. Di questi, 15 milioni di euro riguardano il Comune di Firenze e altri 10 milioni di euro sono distribuiti tra gli altri comuni della città metropolitana fiorentina.
Susanna Cenni, presidente di ANCI Toscana ha così commentato: “In questi giorni abbiamo esaminato le tabelle di proiezione dei contributi alla finanza pubblica dei comuni toscani, sono cifre che ci aspettavamo dopo l’approvazione della legge di bilancio. Sono cifre che ci preoccupano e che sono destinate a creare problemi nella gestione della spesa corrente dei comuni toscani. La Toscana darà un contributo alla finanza pubblica che supera i 10 milioni solo nel 2025 e che raddoppierà nel 2026. A questa cifra – continua Susanna Cenni – vanno poi aggiunte le scelte di azzeramento di alcune fonti, primo fra tutti la scelta di azzerare il contributo affitti, quindi la possibilità di aiutare i cittadini con redditi bassi di avere una casa in cui vivere, oltre a questo la minor spesa sui contributi sull’efficientamento energetico o sui contributi alla progettazione di opere pubbliche, per la messa in sicurezza di edifici e territorio,  la riduzione del fondo per la progettazione e la realizzazione di un sistema nazionale di ciclovie turistiche, sono stati ridotti i contributi per il fondo programma innovativo per la qualità dell’abitare e spariscono molte risorse per la manutenzione delle opere pubbliche. Tutto questo crea delle preoccupazioni notevoli e come ANCI faremo la nostra parte nel chiedere che questa scelta venga evitata perché fortemente penalizzante per gli enti più vicini alle comunità amministrate. I Comuni hanno già dato un contributo importante nell’abbattimento del debito pubblico facendo sacrifici, tagliando i propri bilanci e riducendo la propria capacità operativa. I tagli annunciati rischiano di compromettere ulteriormente l’equilibrio economico-finanziario dei comuni e la loro capacità di garantire servizi fondamentali ai cittadini, servizi essenziali quali scuole, servizi per l’infanzia e la famiglia, assistenza alle persone con disabilità e sostegno alle fasce deboli della popolazione. Come Anci proseguiremo ogni azione utile a modificare questo quadro”.
I tagli ai comuni toscani, alle province e alle città metropolitane rappresentano una sfida significativa per le amministrazioni locali, che dovranno trovare modi per mantenere i servizi essenziali nonostante le riduzioni di bilancio. Si tratta di bilanci che negli ultimi decenni avevano già subito scelte di tagli, sia ai fini di ridurre il deficit pubblico, come dichiarato dal governo a giustificazione di questa scelta, sia per altre motivazioni. In ogni occasione si è rivelata la scelta più facile da parte dei governi centrali.
Vengono ridotti i finanziamenti agli enti locali per trovare risorse, lasciando così agli enti locali la scelta che ricade direttamente sui cittadini, sui loro servizi e sulla loro vita. Scelte che inevitabilmente devono essere prese vista la riduzione di fondi.  La situazione richiede un’attenzione urgente e soluzioni innovative per garantire che i cittadini non subiscano un deterioramento della qualità dei servizi pubblici.
 

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