Pochi giorni fa Toscana Post ha pubblicato un commento allo studio che Confesercenti ha realizzato e che mette in luce il grande rischio di spopolamento di molti paesi italiani e toscani, con molti cittadini che ormai in quei luoghi non hanno più negozi di beni di prima necessità e sono costretti a fare chilometri per acquistare del pane o del latte. Lo potete leggere qui.
Il 2024 è stato un anno cruciale per capire come le trasformazioni urbane in atto nelle città e nei piccoli comuni stiano incidendo profondamente sulla vita di cittadini e imprese. Ne è convinto Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana.
“Stiamo assistendo a una forte polarizzazione – spiega Nico Gronchi – con le città più grandi che attirano residenze e servizi, mentre i comuni con meno di 5.000 abitanti subiscono un progressivo spopolamento. A ottobre abbiamo presentato uno studio da cui emerge che intere categorie commerciali vengono abbandonate soprattutto nei centri più piccoli e nelle periferie. Negli ultimi dieci anni, ad esempio, hanno chiuso i battenti oltre il 70% delle edicole, il 30% dei negozi per l’infanzia e quasi il 25% dei negozi di intimo e accessori. Non mancano tuttavia i segnali positivi, ad esempio il ritorno dei piccoli supermercati da 300-400 mq all’interno dei centri urbani, o il settore dei tabacchi, che ha saputo evolversi trasformando le attività in veri e propri hub di servizi”.
In generale il commercio sta cambiando volto. Mentre alcune città diventano più buie, meno sicure e meno presidiate, altre trovano nuove opportunità attraverso interventi mirati. “Servono interventi a più livelli – spiega Gronchi -. A livello nazionale, abbiamo proposto al Governo di istituire un fondo speciale per la rigenerazione urbana, finanziato con le risorse della web tax, aumentando l’aliquota dell’1%. Questo potrebbe generare circa 400-500 milioni di euro l’anno da investire nella vivibilità dei centri urbani. Anche a livello regionale dobbiamo immaginare strumenti simili. In Toscana, ad esempio, abbiamo una legge sulla “Toscana diffusa” che mira a valorizzare i territori più disagiati, dai piccoli comuni ai quartieri periferici. È essenziale riportare sotto i riflettori questi luoghi e affrontare problemi spesso nascosti, ma comunque presenti”.
Nella rigenerazione dei centri urbani gli eventi giocano un ruolo strategico, diventando una leva fondamentale di rivitalizzazione. “Anche per questo abbiamo discusso a lungo con la Regione Toscana affinché si arrivasse a costruire strumenti di sostegno per le imprese e i territori. Recentemente infatti, la Regione ha lanciato nove bandi per un totale di circa 120 milioni di euro, destinati a innovazione, creazione di impresa e supporto ai giovani e alle donne. Questi fondi rappresentano un motore importante per la ripartenza economica. In Confesercenti siamo impegnati su tutti i fronti per supportare questa trasformazione, consapevoli – conclude Gronchi – che il legame tra commercio, ricettività e servizi locali è fondamentale per ridare vita ai nostri territori”.