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Eugenio Giani: “voglio dare il senso compiuto alle idee che mi sono fatto per la Toscana.”

Eugenio Giani: “voglio dare il senso compiuto alle idee che mi sono fatto per la Toscana.”

Eugenio Giani, una vita messa a disposizione della politica intesa come amministrazione della cosa pubblica e dell’interesse dei cittadini. Classe 1959, nato e Empoli, originario di San Miniato, oggi guida la Regione Toscana dopo essere stato eletto per ben 5 volte in Consiglio comunale a Firenze, essere stato assessore in due giunte fiorentine e aver guidato per 5 anni il Consiglio Regionale. Crediamo non ci potesse essere apertura migliore per un giornale che si chiama Toscana Post, se non quella di fare una chiacchierata con il presidente della nostra regione, una chiacchierata iniziale, che serve per raccontare il Presidente e la persona, ma anche per tracciare qualche obiettivo e definire qualche risultato.

Per tutti Lei è il Presidente, ma chi è Eugenio Giani nella vista di tutti i giorni? A cosa proprio non riesce a rinunciarne nel tempo libero?

Tempo libero non ne ho, io vivo l’attività politica e istituzionale come missione fondamentale della mia vita. Sono consapevole che in questo momento sto vivendo un ruolo esaltante, guidare la regione che amo. La regione in cui sono nato, cresciuto, dove ho acquistato consapevolezza del valore straordinario che è la Toscana nel mondo. Per questo per me non esiste tempo di lavoro e tempo libero, esiste solo il tempo a cui io mi devo dedicare 24 ore su 24 alla Toscana. Con un’eccezione, il tempo che richiama la famiglia.

C’è un punto di riferimento con cui non può fare a meno di scambiare una riflessione prima di prendere le decisioni più importanti?

Prima di prendere decisioni importanti mi confronto sempre con varie persone. Ho vari punti di riferimento, nessuno fisso. Ognuna delle decisioni importanti a cui sono chiamato a rispondere viene da me assunta consultandomi e concertandola con chi su quella materia è in grado di darmi i suggerimenti e i consigli giusti. Non esiste un tuttologo che io consulto sempre. Esistono tante persone che hanno la competenza e il disinteresse giusto per darmi consigli fatti bene.

Grande appassionato di storia, conoscere il passato l’aiuta a fare la differenza nel presente?

Sicuramente, perché la storia ti insegna quello che è accaduto e quello che quindi può accadere, anzi che probabilmente accadrà. Io sono un grande sostenitore di Giovan Battista Vico quando diceva che la storia è fatta di cicli e ricorsi ciclici, ciò che è accaduto è destinato a riaccadere. La storia ti insegna come prendere le decisioni giuste proprio perché l’esperienza di quello che è già accaduto ti suggerisce come agire nel modo migliore nell’interesse dei cittadini.

È nella seconda fase del suo primo mandato da presidente, come guarda il futuro?

Con la volontà di lavorare perché in questo anno possano venire a compimento progetti, iniziative, eventi, gestioni di realtà che in Toscana ho curato fin dai primi anni. L’obiettivo è arrivare alle elezioni del prossimo anno dando il senso compiuto delle idee che mi ero fatto per agire in Toscana, non importa se alla fine magari mancherà il taglio del nastro finale. Contemporaneamente nulla toglie che la mia azione debba avere un orizzonte strategico che va oltre la legislatura.

Qual è la cosa che la rende più orgogliosa finora da presidente della Regione?

Probabilmente tre iniziative. Sul piano dei servizi gli asili nido gratis per chi ha un reddito sotto i 35 mila euro, si tratta di una risposta molto concreta a tanti cittadini. Per quello che riguarda le infrastrutture mi sento orgoglioso delle decisioni che, appena insediato, sono riuscito a codeterminare con il ministro dei trasporti e i dirigenti delle ferrovie per far partire il sottoattraversamento di Firenze dell’alta velocità, indubbiamente una modernizzazione assoluta della nostra città e per la regione. Inoltre, se penso alle opere che si rivolgono al benessere dei cittadini sulla costa toscana, la capacità di mandare avanti l’investimento a Cisanello a Pisa che diventerà l’ospedale più importante dell’Italia centrale assieme a Careggi e la realizzazione della piattaforma e della banchina Darsena Europa a Livorno. Sono infine contento di aver riavviato la costruzione del nuovo ponte fra Signa e Lastra a Signa, un’opera importante per la Piana Fiorentina.

Se dovesse invece indicare un problema ostico da risolvere e sul quale cerca di porre attenzione?

Sicuramente la necessità di organizzare la nostra sanità per rendere minori le liste d’attesa.

Qual è il valore che spera di trasmettere con il suo modo di essere Presidente?

Il valore che la mia carriera mi ha dato è quello di essere molto presente sul territorio, perché se sei presente capisci autenticamente cosa bisogna fare per i cittadini. Vale per i servizi, vale per la realizzazione delle opere, vale per l’organizzazione della macchina amministrativa, perché non dimentichiamo che la Regione è un ente di 4.000 persone che arrivano, con gli enti collegati, a circa 6.000. Dalla mia ormai lunga esperienza ricavo che devo trasmettere a coloro che mi considerano un riferimento il valore dell’assoluta dedizione al lavoro. Chi fa politica non si deve arricchire, non deve fare gli interessi personali suoi o della famiglia. Nel fare politica vorrei essere considerato, ed è anche quello che voglio trasmettere ai più giovani, come una persona che ha dato la sua vita per un servizio agli altri, alla sua comunità, alla sua collettività.

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