Marco Masini, toscano doc, nato a Firenze, si avvicina alla musica sin da bambino e oggi vanta una bellissima carriera.
“T’innamorerai”, “Perché lo fai”, “Ci vorrebbe il mare”, “Disperato”, sono pezzi indimenticabili che fanno parte a pieno titolo dei grandi classici della musica italiana. Esordisce per il grande pubblico nel 1990 a Sanremo nella categoria giovani arrivando primo, vince poi il Festival nel 2004.
Masini ha sempre rivendicato la sua appartenenza alla nostra regione ed è sicuramente uno di quelli che porta la Toscana in Italia e nel mondo.
Quest’anno per lui è un anno importante, un compleanno a cifra tonda, Masini compie 60 anni e un nuovo album dal titolo “10 Amori”. Un nuovo progetto musicale che esce a distanza di 7 anni
dall’ultimo e sarà disponibile dal 4 ottobre in vinile e CD.
“10 Amori” parla di amore in senso universale, di tutti gli amori di una vita, quelli che rimangono legati a noi per sempre e che ci accompagnano nella vita.
Marco Masini tornerà anche sui palchi dei concerti live con un nuovissimo tour nel 2025. Tre le date già definite: il 18 ottobre 2025 a Roma al Palazzetto dello Sport, il 24 ottobre 2025 a Milano all’Unipol forum, il 25 ottobre 2025 a Firenze al Nelson Mandela Forum.
I biglietti per le tre date sono disponibili su TicketOne, nei punti vendita e nelle prevendite abituali.
Marco ha fatto un grande regalo a Toscana Post concedendoci alcune sue confidenze e riflessioni.
Abbiamo parlato con lui del nuovo album, dei nuovi progetti e tanto altro.
Buona lettura
Marco Masini, un anno importante questo 2024. È appena uscito un nuovo album dopo 7 anni dall’ultimo e ha compiuto 60 anni. Quali sono le sue emozioni e come lo sta vivendo?
Sono bellissime emozioni, sapere che la mia musica sta entrando di nuovo nelle case della gente mi riempie il cuore soprattutto consapevole del fatto che sono passati 35 anni dalla mia prima canzone. Questo vuol dire essere riuscito ad attraversare più di due generazioni.
Il suo nuovo lavoro si chiama “10 amori”, nella vita di ogni persona gli amori sono più di uno, quali sono gli amori più importanti per lei, quelli che l’hanno accompagnata nella vita?
Non ci sono amori particolari che hanno segnato o condizionato la mia vita, per me l’amore è un concetto universale soprattutto quando lo si ha per noi stessi, ci consente di riuscire ad amare la vita stessa in tutte le sue sfumature e tutti i suoi colori.
A ottobre 2025 torna finalmente a cantare dal vico nei palazzetti. Ricordiamo anche le date: il 18 ottobre a Roma, il 24 ottobre a Milano e il 25 ottobre a Firenze. Cosa vorrebbe trasmettere in questo nuovo percorso artistico e di vita al suo pubblico?
L’errore che noi cantautori di una certa generazione facciamo spesso è quello di stancarci di fare le canzoni che appartengono al nostro repertorio allo stesso modo. Nei prossimi live voglio riproporre arrangiamenti originali, ovviamente rapportati ai parametri di suono attuali, per cercare di riportare all’interno del Palasport quell’atmosfera che caratterizzava gli anni 90, attraverso suoni, luci, colori e oggettistica. Più che altro sfruttando al massimo gli arrangiamenti originali di quegli anni. Insomma… un tuffo tutti insieme negli anni 90.
60 anni sono un traguardo importante. Se si guarda indietro ha fatto la vita che voleva? Quale è un suo rimpianto e, invece, una sua grande soddisfazione?
Non cambierei una virgola della mia vita altrimenti non sarei dove sono adesso. A volte basta arrivare in un posto un secondo prima o un secondo dopo e tutto cambia. Il mio più grande rimpianto è non essere stato accanto a mia madre il giorno che morì, per adempiere al mio contratto con una band di musica da
ballo. In quel momento mi stavo concentrando in un locale della Toscana per trasmettere musica e felicità a chi stava ballando. La mia più grande soddisfazione è quella di essere riuscito a diventare il padre di mio padre quando negli ultimi anni della sua vita è ritornato un bambino.
I brani inseriti nell’album raccontano gli amori, varie sfaccettature dell’amore in diverse fasi della vita. A quale brano è particolarmente affezionato? quale messaggio gli ha affidato?
I brani di un nuovo album hanno bisogno di tempo, tempo per essere assimilati da chi ha deciso di ascoltarli e da chi ha finito di scriverli e realizzarli per poterli ascoltare di nuovo ma questa volta da ascoltatore e non da autore.
Immaginiamo che Sanremo sia stata una tappa fondamentale della sua carriera. Quest’anno lo condurrà un altro toscano doc, Carlo Conti: ci tornerebbe?
Per adesso non ho nessuna intenzione di ritornare al festival, a meno che un giorno non abbia qualcosa da dire. Voglio bene a Carlo e sono sicuro che farà un grandissimo festival.
Toscana Post attraverso le voci del territorio vuole anche raccontare la Toscana. Si può dire che la sua terra è uno di quei diversi amori che hanno accompagnato la sua vita? Ci dice un episodio che ricorda con piacere e che la lega alla Toscana.
La Toscana e soprattutto Firenze sono state per me fonte d’ispirazione non solo musicale ma soprattutto di vita. Ogni episodio che abbia vissuto in qualunque parte del mondo l’ho vissuto pensando da toscano e comportandomi da toscano. La Toscana ti insegna anche a prendere le cose con quella sorta di autoironia che contraddistingue chiunque sia nato in questa terra.
Chiudiamo con una domanda proprio sulla Toscana: cosa cambierebbe in questa regione e cosa invece ama della Toscana?
Mi piacerebbe che questa regione allargasse i suoi confini da un punto di vista mentale per riuscire ad adeguarsi alla nuova mentalità europea dove anche le infrastrutture hanno un ruolo determinante per lo sviluppo dell’economia e del turismo. Mi piacerebbe vedere uno stadio nuovo a Firenze che catalizzasse un concentrato di modernità e tecnologia, Firenze è una città che potrebbe stare benissimo al centro del mondo, basterebbe pensare un po’ più in grande e non considerandola soltanto un museo da visitare. Amo l’odore però della mia Firenze e della mia Toscana perché non l’ho respirato mai da nessun’ altra parte.