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Paolo Masetti, presidente del Consorzio di Bonifica: “la politica deve occuparsi della prevenzione del rischio idrogeologico”.

Paolo Masetti, presidente del Consorzio di Bonifica: “la politica deve occuparsi della prevenzione del rischio idrogeologico”.

Paolo Masetti, da Novembre scorso è il nuovo presidente del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno. Ha 66 anni ed è un disaster manager. Dal 2014 al 2024 sindaco di Montelupo Fiorentino, ha ricoperto deleghe alla protezione civile in ANCI sia regionale che nazionale e all’Unione dei Comuni Empolese Valdelsa. E’ laureato in scienze geologiche.


Una presidenza annunciata, la sua, visti i risultati delle elezioni del rinnovo del consiglio molto favorevoli per Masetti, che mette a servizio degli incarichi che ha competenze notevoli, ma anche una capacità di relazione con le persone, ascolto e comprensione, come base delle scelte e della risoluzione dei problemi.


Il Consorzio di Bonifica che Paolo Masetti presiede ha un territorio di riferimento molto vasto suddiviso in 6 province e 62 comuni. Si occupa delle aree delle Colline del Chianti, della Val d’Elsa, della Piana di Firenze, Prato e Pistoia, della Val Di Sieve, del Mugello, del Val di Bisenzio, Ombrone e Pistoiese.
Il Consorzio di Bonifica effettua la manutenzione e la gestione dei corsi d’acqua e progetta lavori e nuove opere; un ente operativo strutturato per progettare e anche eseguire i lavori, internamente e mediante appalti esterni. Le attività del consorzio sono finanziate dal contributo di bonifica e dai finanziamenti pubblici per le nuove opere.
Un ente molto importante perché sempre più lo è la vita dei corsi d’acqua, visti anche i cambiamenti climatici e i rischi idraulici che questi comportano, ma anche per la bellezza dei corsi e per poterli far essere luoghi di vita e di qualità ambientale.


Abbiamo chiesto a Paolo Masetti che consorzio ha trovato e come lo vorrebbe cambiare:


Paolo Masetti, da pochi giorni eletto Presidente del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, dopo un’elezione che l’ha vista attrarre un importante numero di voti. Il successo di queste elezioni sarà sicuramente dato anche dalla credibilità e fiducia che ha instaurato con i cittadini con le sue esperienze precedenti come sindaco e come delegato Anci. Cosa si porta dietro di queste esperienze e come le saranno utili per questa nuova sfida? 


Devo dire, con una punta di orgoglio, che il risultato elettorale ha sicuramente premiato anni di relazione con il territorio grazie alle mie esperienze in protezione civile e alla mia attività di amministratore della cosa pubblica. Essere stato di riferimento di una comunità per 10 anni ha richiesto tanto impegno e fatica ma è stato anche una formidabile palestra di vita, intensa e gratificante. Esperienze per me straordinarie, dal punto di vista umano e professionale, che mi hanno insegnato ad ascoltare prima di agire, a relazionarmi con il mondo della politica locale, regionale e nazionale, a rapportarmi con tanti cittadini e cittadine, mettendoci la faccia sempre e comunque, anche in momenti oggettivamente complessi. Tutte esperienze che porterò all’interno del Consorzio e che mi auguro siano utili per farlo crescere e soprattutto per creare quella fitta rete di relazioni con le istituzioni, con il mondo agricolo e imprenditoriale e con l’associazionismo che sono necessarie per lavorare al meglio per la comunità consortile.  


Se dovesse dire cosa fa il consorzio in poche parole per provare a sottolineare l’importanza del lavoro sul territorio di questo ente, cosa ci potrebbe dire? 


Il Consorzio di Bonifica è l’ente incaricato dalla legge regionale (cfr. L.R. 79/2012) ad eseguire la manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua grandi e piccoli, delle opere e delle sistemazioni idrauliche di competenza e che, nel caso del Medio Valdarno, insistono su un territorio di 62 comuni su 6 province con ben 5.600km di reticolo idrografico in gestione, individuato allo scopo dalla Regione Toscana; vorrei sottolineare con forza, anche se può sembrare superfluo, quanto sia strategico assicurare una costante manutenzione ordinaria per mitigare gli effetti del cambiamento climatico con eventi alluvionali sempre più frequenti contrapposti a crisi da carenza idrica che impattano in maniera significativa sulle nostre comunità. Manutenzione su cui il Consorzo investe più di 20mln l’anno con molteplici attività, sfalci degli argini, riparazioni, gestione degli impianti idrovori anche in telecontrollo, manutenzione delle casse di espansione, delle briglie e delle migliaia di valvole di regolazione dello scorrimento delle acque superficiali e così via. A queste si aggiungono la progettazione, appalto ed attuazione di manutenzioni straordinarie e nuove opere, grazie alla capacità del Consorzio di attrarre finanziamenti e di studiare le soluzioni migliori, affrontare le varie fasi progettuali, seguire l’iter autorizzativo di affidamento dei lavori oltre che la direzione degli stessi.   


Il consorzio di bonifica è un ente molto utile, ma a volte percepito distante dall’opinione pubblica: un’ennesima tassa da pagare e colpevole di non essere abbastanza incisivo. Come si può portarlo più vicino ai cittadini, farlo conoscere meglio e raccontare l’importanza del suo lavoro? 


È vero, nonostante lo sforzo comunicativo degli scorsi anni, il ruolo e l’importanza del Consorzio sono ancora diffusamente poco conosciuti. Da questo deriva anche l’errata percezione dello stesso contributo di bonifica che per tanti è percepito come una ‘esosa’ gabella che è ingiusto far gravare sui bilanci dei cittadini. E’ bene ricordare tuttavia che lo sforzo richiesto ai contribuenti è davvero minimo – il 50% di essi paga meno di 25 euro all’anno e l’85% ne paga meno di 50 – e che con le risorse che ne derivano possiamo svolgere quella manutenzione della cui importanza ho già ampiamente parlato. Un Ente quindi utile, lo dico con l’esperienza di chi lo conosce da tempo e ha avuto modo di apprezzarne il ruolo durante la propria vita professionale. Per questo è necessario un ulteriore sforzo che si aggiunga ai tanti fatti in questi anni proprio per interrompere una narrazione che vede spesso il Consorzio colpevole a prescindere dalle sue competenze, garantendo in primis un dialogo costante con i territori, in tutte le loro articolazioni, e contestualmente potenziando la comunicazione nei confronti dei soggetti consorziati; da neo Presidente è già iniziata una fitta serie di incontri, e molti sono già in calendario, con tanti soggetti del mondo consortile a partire dai sindaci, da rappresentanti del mondo agricolo fino ai comitati dei cittadini alluvionati di Campi Bisenzio e di Montemurlo. Una consuetudine che non abbandonerò in futuro, consapevole del fatto che solo attraverso una costante comunicazione si riesca a svolgere al meglio un ruolo così complesso. E’ necessario comunque che anche i cittadini consorziati facciano a loro volta uno sforzo di conoscenza del Consorzio di cui fanno a pieno titolo parte (la struttura, i numeri e le attività del Consorzio sono tutte info disponibile sui siti www.cbmv.itwww.mediovaldarno.it e le principali piattaforme social), oltre ad essere maggiormente consapevoli che stiamo vivendo in un territorio fortemente vulnerabile e che tutti, ognuno per le proprie competenze, possiamo dare il nostro contributo per una comunità più resiliente, anche solo adottando comportamenti rispettosi dell’ambiente e informandosi sulle norme di autoprotezione la cui osservanza può fare davvero la differenza in caso di emergenza. 


 Che consorzio ha trovato e quali sono i principali obiettivi della sua presidenza? 


Ho ricevuto dalla precedente Amministrazione guidata da Marco Bottino – che ringrazio anche da qui pubblicamente – un Consorzio in ottima salute: sia dal punto di vista economico, ovvero con conti in ordine, buone capacità di riscossione e di spesa oculata delle risorse derivanti dal contributo di bonifica, sia dal punto di vista organizzativo, con tecnici, progettisti ed operatori altamente qualificati oltre a personale amministrativo, non meno qualificato e importante, certo meno visibile ma che consente di lavorare a chi opera poi sul campo. Dalla precedente amministrazione mi sono ritrovato, ormai in fase avanzata, l’iter per la realizzazione di una nuova sede operativa ad Agliana per le zone di Prato e Pistoia, una scelta che intendo confermare, portare a termine e completare. Più in generale, poi, gli obiettivi della mia presidenza hanno come riferimento le ‘tre A’ che hanno composto il nome della lista che ho coordinato e che è stata presentata da Coldiretti Toscana, con la firma del Presidente della Regione Eugenio Giani e di oltre 40 sindaci del territorio, ovvero: Acqua, Agricoltura e Ambiente. Quindi grande attenzione alla risorsa idrica, non solo quando è in eccesso ma anche quando manca; ascolto, dialogo e sostegno al mondo dell’agricoltura che dell’acqua ha forte bisogno e che della stessa può essere utile custode, e infine rispetto per l’ambiente e per gli ecosistemi fluviali, fondamentale per attuare concretamente forme di resilienza contro un clima che sta cambiando e che ci sta oggettivamente mettendo in seria difficoltà. Tra gli obiettivi l’ulteriore valorizzazione del personale e l’ottimizzazione dello schema organizzativo oltre all’ammodernamento della dotazione tecnologia e strumentale.   


 I suoi mandati da sindaco sicuramente aiutano anche nel rapporto con i comuni, quanto è importante instaurare delle collaborazioni e una rete di lavoro fra enti? 


È fondamentale! Lo so bene per il mio passato alla guida del Comune di Montelupo Fiorentino ma lo so anche per la mia lunga attività di uomo della protezione civile. Sarà mio personale impegno, superato un fisiologico periodo di assestamento dedicato alla conoscenza della macchina e dell’attività consortile, allargare a tutta la platea di amministratori del comprensorio consortile il confronto sulle rispettive problematiche locali, zona per zona; i Sindaci sono naturali collettori delle istanze delle proprie comunità ed insieme a loro sarà importante una stretta collaborazione e una forte condivisione di intenti. In tal modo il Consorzio, pur nella impossibilità di poter risolvere i problemi di tutti, potrà impiegare al meglio le sue risorse per la manutenzione ordinaria ma anche essere parte attiva nel processo che ci deve vedere tutti impegnati a mettere a terra nuovi interventi strutturali per la mitigazione del rischio idraulico e per la tutela della risorsa idrica. In tutto questo è centrale il rapporto con la Regione, ho il privilegio di conoscere da tempo il Presidente Giani, l’assessora Monni e la struttura tecnica regionale. Sono certo che sarà facile confrontarsi in maniera costruttiva anche su questo tema così come è accaduto in passato.  

Che anno sarà il 2025 per il consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno? Quali sono i principali lavori che affronterà? 


Intanto ripartiamo dal 2024, anno in cui il Consorzio ha dovuto gestire e, devo dire, lo ha fatto egregiamente il post-alluvione di Campi Bisenzio, Quarrata, Prato, etc. Sono state completate tutte le somme urgenze affidategli in accordo con il Genio Civile della Regione Toscana andando a ripristinare ovunque in meno di un anno tutte le condizioni pre-evento. Su questa partita bisogna ricordare che il Consorzio ha richiesto 356 milioni di euro per attuare interventi ritenuti prioritari per mitigare maggiormente il rischio idraulico; si tratta di soluzioni progettuali pronte per essere realizzate nel caso in cui siano sbloccati tutti o parte dei finanziamenti che devono arrivare dalla fiscalità generale. Per l’anno appena iniziato invece il Consorzio continuerà a fare quello che ha sempre fatto, la manutenzione ordinaria in proprio o in appalto, come da Piano delle Attività di Bonifica 2025: tutti lo possono verificare non solo nei documenti ufficiali ma anche su mappa (https://www.cbmv.it/it/page/lavori-in-corso-2). Tra le grandi opere di cui il Consorzio è stato progettista e di cui ora seguirà appalto e realizzazione si rammentano la prossima conclusione del rifacimento della confluenza tra il Mugnone e l’Arno a Firenze, in zona Ponte all’Indiano per un importo di 750 mila euro; la prossima attivazione di due nuovi lotti di rifacimento argini sul Torrente Marina a Campi Bisenzio per un totale di 6,8 milioni di euro e due nuove casse di espansione sul Torrente Ema, denominate “Consuma” e “Cascine del Riccio” per importi di progetto complessivi di circa 7 milioni di euro, già finanziate, e di cui mancano solo gli ultimi atti amministrativi/autorizzativi prima della gara di appalto. Oltre a questo nei prossimi anni, insieme ai Presidenti degli altri Consorzi toscani, dovremo lavorare alla bonifica del futuro. I tragici eventi che hanno colpito il nostro Paese devono costituire elemento di riflessione in tutta la società civile e spingere i decisori politici a tutti i livelli ad attuare una decisa politica per la prevenzione del rischio idrogeologico. Il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno c’è e farà la sua parte. Ci aspetta un grande lavoro.
 
 

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