GARMISCH PANTERKIRCHEN (GERMANIA) – Un centesimo sulla neve di Garmisch, nel Kandahar. Con il minimo margine possibile, Federica Brignone trionfa nella discesa libera e si lascia alle spalle la compagna di nazionale, l’altra azzurra Sofia Goggia, che aveva appena tagliato il traguardo con il miglior tempo prima di essere gelata dalla rivale che ha chiuso con il tempo di 1’35″83.
A sancire poi il successo di Brignone, è stata un’inforcata di Lindsey Vonn, che così ha spianato la strada a una spettacolare doppietta azzurra. A sole due settimane dalla sua prima vittoria in discesa libera, Federica continua così il suo miglior momento nella velocità, come ammesso da lei stessa: “Sono sorpresa anch’io, non ero andata bene nelle prove, ma abbiamo studiato e capito cosa sbagliato. Mai e poi mai avrei pensato però di essere davanti oggi. Quest’anno voglio correre e dare il massimo, non voglio mai frenare. Sì, è tra i momenti più belli della mia vita. Ho avuto tantissime belle cose, questo è uno dei capitoli ed è bellissimo”.
Federica ammette che la competizione con la rivale Sofia Goggia sta facendo bene ad entrambe: “Siamo molto decise, sappiamo lavorare per i nostri obiettivi – aggiunge Brignone – è un bell’esempio e uno stimolo per tutte noi. Garmisch mi piace molto, mi ha regalato tante soddisfazioni, la prima nel 2011 con la vittoria al mondiale”.
La classifica di discesa libera vede ora Brignone in testa a 289 punti, seguita da Sofia Goggia a 260 e Cornelia Huetter (Austria) a 208. Federica domina anche la classifica generale con 739 punti.
“Nello sci può succedere: un centesimo di secondo fa parte del gioco”, ghigna Brignone. Accanto a lei Sofia Goggia, che aggiunge senza alcun rammarico: “Mi si è dislocata la spalla su in cima, ma ho sciato comunque bene, ci sono abituata, va bene così. La sfida con Federica da parte mia sicuramente è uno spronarmi ad essere sempre sul pezzo in più discipline. Anch’io sto facendo delle grandi cose, contando la mia stagione e la preparazione, l’infortunio, è tanta roba, sono lì anch’io, quindi ottimo”.